Siamo profondamente rattristati e preoccupati per gli eventi tragici e scioccanti cui stiamo assistendo in Israele e nei Territori Palestinesi Occupati e per l’impatto che questo sta avendo sulle persone con disabilità, compresi i bambini e le bambine. Quando iniziano le ostilità, le persone con disabilità sono tra le prime a perdere la vita e ad essere lasciate indietro nei processi di responsabilità e nella documentazione delle violazioni del diritto umanitario internazionale e dei diritti umani.
Ad oggi sono disponibili informazioni limitate su come le persone con disabilità siano state colpite dalle recenti ostilità e tuttavia, come documentato rispetto ad altre guerre recenti ed elaborato dal Relatore Speciale sulla Disabilità delle Nazioni Unite, le persone con disabilità e le loro famiglie subiscono un impatto sproporzionato durante i conflitti armati. Nella situazione attuale, infatti, sono maggiormente a rischio di gravi conseguenze per la salute e persino di morte, a causa di attacchi indiscriminati contro aree popolate che mettono in pericolo i civili, di avvisi di evacuazione irragionevolmente brevi in cui le opzioni di sicurezza sono molto limitate e largamente inaccessibili, e di una negazione dell’accesso a beni e servizi di supporto alla vita come elettricità, acqua e cibo.
Dobbiamo inoltre sottolineare che la presa di civili come ostaggi, il taglio o la limitazione dell’accesso all’acqua, al cibo, al carburante e ai farmaci per un’intera popolazione, i bombardamenti indiscriminati e gli attacchi agli ospedali e al personale medico potrebbero costituire crimini di guerra.
Chiediamo dunque a Israele di aprire l’accesso all’assistenza umanitaria senza restrizioni per rispondere ai bisogni fondamentali della popolazione di Gaza.
Chiediamo d’altro canto il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi e delle persone detenute arbitrariamente, in particolare delle persone con disabilità.
Sottolineiamo che un cessate il fuoco immediato, compresa la cessazione di tutte le ostilità da parte di tutte le parti, è il modo più efficace e immediato per proteggere e garantire la sicurezza di tutti i civili, compresi quelli con disabilità.
Chiediamo pertanto a tutte le parti di rispettare pienamente i loro obblighi ai sensi del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani, compresa la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, e in particolare l’articolo 11 di tale Trattato [“Situazioni di rischio ed emergenze umanitarie”, N.d.R.], nonché la a Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU n. 2475-2019 sulle persone con disabilità durante i conflitti armati.
Nulla giustifica il fatto che si prendano di mira i civili e si neghino i loro bisogni e diritti umani fondamentali. Chiediamo in particolare:
° Messaggi di avvertimento e comunicazioni continue adeguati e accessibili, nonché percorsi di evacuazione sicuri e accessibili.
° Il riconoscimento delle barriere aggiuntive affrontate dalle persone con disabilità, in particolare dalle donne e dalle ragazze con disabilità, dai bambini e dagli anziani con disabilità, e che si tenga in debita considerazione tali barriere nella pianificazione militare e nei soccorsi umanitari.
° L’adozione di tutte le misure appropriate per garantire alle persone con disabilità il pieno accesso a tutte le esigenze di base – tra cui acqua, alloggio e assistenza sanitaria – su una base di uguaglianza con gli altri, nonché la fornitura di requisiti specifici come dispositivi di assistenza e cure personali.
° La consultazione con le stesse persone con disabilità e le loro organizzazioni rappresentative, comprese le organizzazioni informali o i gruppi di auto-aiuto, ove esistenti.
° Che si pongano i requisiti delle persone con disabilità al centro dell’assistenza umanitaria, come specificato negli standard internazionali, tra cui le Linee Guida del Comitato Permanente Inter-Agenzie delle Nazioni Unite sull’inclusione delle persone con disabilità nell’azione umanitaria.