Andrea Bianco: quando l’entusiasmo prevale sulla razionalità

Sono stati tanti i messaggi-chiave all’insegna dell’inclusione, lanciati in questi anni sulle nostre pagine da Andrea Bianco, apprezzato scultore con disabilità visiva di Bolzano. Nei prossimi giorni, ed esattamente dal 3 al 5 novembre, Bianco sarà protagonista al Complesso Monumentale di Sant’Anna dei Lombardi a Napoli, con la mostra “Laudate Dominum”, un’iniziativa nata quasi per caso (dalla lettura di un nostro articolo), ma non certo a caso. Spazio dunque alle parole dello stesso protagonista, per sapere com’è andata

Andrea Bianco, "Laudate Dominum", 3-5 novembre 2023, NapoliSono stati tanti i messaggi-chiave all’insegna dell’inclusione, lanciati in questi anni sulle nostre pagine da Andrea Bianco, apprezzato scultore con disabilità visiva di Bolzano, cui abbiamo dedicato a suo tempo anche un’ampia intervista (a questo link, con l’elenco dei contributi da noi dedicato alla sua arte nella colonnina a destra del testo).
Nei prossimi giorni, ed esattamente dal 3 al 5 novembre, Bianco sarà protagonista al Complesso Monumentale di Sant’Anna dei Lombardi a Napoli, con la mostra denominata Laudate Dominum, iniziativa nata quasi per caso (dalla lettura di un nostro articolo), ma non certo a caso.
Spazio dunque alle parole dello stesso protagonista, per sapere com’è andata.

Un pomeriggio di febbraio mi sono messo a leggere la rivista online «Superando.it» e sono incappato in un articolo in cui si parlava di un museo a Napoli che stava portando avanti un progetto per l’accessibilità. Ho scoperto dunque che il polo museale Sant’Anna dei Lombardi di Napoli stava mettendo in campo una serie di azioni rivolte alle persone con disabilità.Ho cercato subito l’indirizzo e mail del Museo, facendo una ricerca su internet e mi sono messo a scrivere, parlando della mia ammirazione per il loro progetto, della mia disabilità, delle mie opere, di come cerco di promuovere l’arte tra i non vedenti e ho chiesto di poter esporre nel Museo.

Ho inviato la mail e mi sono messo il cuore in pace. Ho pensato: «Tanto, non mi risponderanno mai e se lo faranno useranno le solite frasi fatte che utilizzano quando vogliono togliermi dai piedi, tipo “siamo occupati fino al 2035”». Dopo tre o quattro giorni, invece, è arrivata la mail di risposta! La responsabile del progetto si scusava per il ritardo (ma pensa un po’) e si dichiarava entusiasta della mia proposta.Non ci ho pensato un attimo, l’ho chiamata subito e appena composto il numero, ho sentito una voce squillante che mi ha accolto con simpatia e disponibilità, dicendomi di essere felice di poter accogliere la mia richiesta di esposizione presso il Museo, ma non prima dell’estate o al più tardi in autunno. Perfetto!

Ma non è finita. Ha aggiunto infatti: «Nel nostro Museo c’è il Compianto sul Cristo morto del Quattrocento di Guido Mazzoni in terracotta e stiamo cercando qualcuno che lo riproduca in misure contenute, in modo da poterlo rendere accessibile e toccabile dalle persone non vedenti». Presente! Ho subito accettato l’incarico. Poi ha aggiunto ancora: «Non è però una sola scultura. Ce ne sarebbero altre sette nel gruppo scultoreo». Bene, faccio pure quelle!A quel punto l’entusiasmo aveva di gran lunga prevalso sulla razionalità. Non mi sarei mai immaginato in quale lavoro mi ero appena imbarcato.

Ci siamo quindi accordati per farmi avere una serie di foto per ogni statua, mettendo in risalto tutti i particolari, permettendo a mia moglie di descrivermi l’opera che io avrei realizzata in argilla e poi smaltata. Ovviamente dovevo ancora comunicare il tutto a mia moglie Lara. Quando gliel’ho detto è rimasta un po’ disorientata, ma poi si è messa a disposizione.In sostanza si trattava di riprodurre otto statue realizzate in misura naturale che non avevo mai toccato e con uno stile pomposo e minuzioso che non è di certo il mio.Ebbene, a fine febbraio abbiamo iniziato e dopo quattro mesi e mezzo le opere erano concluse.

Ci siamo imbattuti in varie difficoltà. Mia moglie ha dovuto comprendere quanto sia complicato descrivere accuratamente un’opera, ma ha anche dovuto indossare scialli e vestiti larghi per mostrarmi come fossero le pieghe dei personaggi rappresentati in posizioni alcune volte quasi innaturali. E c’è stata anche una sorpresa: il forno mi ha restituito una statua con un colore un po’ differente dalle altre sette. Al primo istante sono rimasto un po’ perplesso: «E adesso che faccio?». Poi però ho pensato: «Ma tutto questo non nasce nell’àmbito di un progetto di inclusione? Questa scultura, pur essendo differente dalle altre, si inserisce perfettamente nel gruppo scultoreo e lo rende ancora più vivo e dinamico!». Perfetto! Mi ero salvato in corner.

Ad ottobre ci siamo accordati per le date: il 3 novembre a mezzogiorno ci sarà l’inaugurazione e la mostra delle altre mie opere di arte sacra rimarrà aperta fino al 5 novembre. Queste ultime opere sono dieci sculture in legno e ceramica che staranno nelle nicchie di una cappella. Le opere del Cristo compianto, invece, rimarranno in pianta stabile nel Museo a disposizione dei visitatori non vedenti. Sottolineo, comunque, che queste statue hanno dei punti molto sottili e fragili e quindi ci vuole delicatezza e prudenza nell’analizzarle.

La mia parte, cioè quella artistica, è stata completata. Poi la palla è passata allo staff del Museo che ha organizzato l’evento e allestito la mostra. Di loro mi fido ciecamente!E se sono riuscito a coinvolgervi, vi attendo a Napoli dal 3 al 5 novembre.

Andrea Bianco
«Sono nato a Bolzano il 24 aprile 1970 – racconta Andrea Bianco -, sono sposato e padre di quattro figli. Dal 2010 ho intrapreso un cammino artistico e formativo che mi ha portato a scolpire opere in marmo, pietra, legno, argilla e bronzo. Nell’arco di poco tempo sono arrivato ad esporre in diversi siti italiani e stranieri.
Di solito preferisco realizzare personali, perché ritengo di potermi esprimere meglio. Allo stato attuale ne ho fatte più di una trentina. In Italia, tra le altre, ho realizzato mostre personali presso il Maschio Angioino a Napoli, il Palazzo Ducale a Massa, il Fortino e Villa Bertelli a Forte dei Marmi (Lucca) e soprattutto l’Accademia delle Arti del Disegno a Firenze, l’Accademia più antica al mondo. In mostre collettive ho esposto al Museo del Marmo a Carrara, al Palazzo Ducale di Genova e al Palazzo Ducale di Sabbioneta (Mantova).
Su di me è stato realizzato un documentario prodotto dalla RAI dell’Alto Adige e sono stato ospite alle trasmissioni RAI Unomattina e Sulla via di Damasco, oltre che all’Ora solare di Tv2000.
Sono un tipo eclettico. Utilizzo diversi materiali con tecniche svariate e, realizzando sempre forme nuove. La mia arte è difficilmente catalogabile con le etichette classiche. Ritengo infatti che non si debbano tarpare le ali alla fantasia e all’entusiasmo di un artista.
Un soggetto che spesso ricorre nelle mie opere è la donna della quale desidero sottolineare il mondo interiore fatto di sentimenti e delicatezze».

L’indirizzo di Andrea Bianco è andrea.bolzano@gmail.com, il suo sito è a questo link, la pagina Facebook a quest’altro.

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