Sardegna: una rete regionale di servizi per le persone con autismo

Promosso in Sardegna, il progetto regionale “Quality of life 7-21” vede quali protagoniste l’ASL n. 1 e l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari, che da anni aderiscono al Piano Operativo dei servizi per le persone con autismo, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita della persona autistica e della sua famiglia, attraverso la creazione di percorsi individualizzati e percorsi assistenziali appropriati. Quello stesso progetto è stato al centro del recente convegno di Sassari denominato “Costruire insieme qualità di vita per bambini e giovani con autismo”

Immagine in controluce di ragazzo su fondo di puzzleCom’è noto, il disturbo dello spettro autistico si manifesta in età precoce (tra i 18 e i 36 mesi di vita) attraverso difficoltà nell’interazione e comunicazione sociale e con la presenza di interessi limitati e comportamenti ripetitivi. Spesso la sfera cognitiva può essere compromessa in maniera significativa. È un disturbo complesso, dal forte impatto sociale, che richiede un approccio interdisciplinare ed è in costante aumento. Secondo i dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità, infatti, si stima che in Italia ogni 77 individui vi sia una persona con disturbo dello spettro autistico. In Sardegna sono circa 9.800 le persone che ne sono affette in età pediatrica e adulta.

Il 20 ottobre scorso si è tenuto a Sassari il convegno Costruire insieme qualità di vita per bambini e giovani con autismo [se ne legga anche la presentazione su queste stesse pagine, N.d.R.] organizzato dall’Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari e dalla Struttura Semplice Dipartimentale Autismo dell’ASL n. 1, incontro al quale hanno partecipato, nell’Aula Magna dell’Università di Sassari, numerosi operatori sanitari, Associazioni dei familiari ed educatori professionali.
Il tema principale è stato il progetto regionale Quality of life 7-21, finanziato dall’Istituto Superiore di Sanità, che vede protagoniste l’ASL n. 1 e l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari, le quali da anni aderiscono al Piano Operativo dei servizi per le persone con autismo, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita della persona autistica e della sua famiglia, attraverso la creazione di percorsi individualizzati e percorsi assistenziali appropriati.

Dopo i saluti istituzionali da parte di Gavino Mariotti, magnifico rettore dell’Università di di Carlo Doria, assessore alla Sanità della Regione Sardegna, di Luigi Cugia, direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari, di Claudia Dessanti, che ha portato i saluti del direttore generale Flavio Sensi e di Vito La Spina, direttore sanitario dell’ASL n. 1, ad aprire i lavori è stato Stefano Sotgiu, direttore della Neuropsichiatria Infantile nell’Azienda Ospedaliero Universitaria. «Il Piano Operativo – ha sottolineato quest’ultimo – delinea una serie di azioni che mirano all’istituzione di una rete di servizi basata sulla valorizzazione delle iniziative presenti sul territorio, con azioni tese a colmare i vuoti esistenti nella presa in carico globale delle persone con autismo. L’intento è quello di ottimizzare e potenziare le esperienze pregresse, estendendole, in presenza di evidenza di buone pratiche, a tutta la Regione».
Si tratta di un Piano che regola l’assistenza territoriale e ospedaliera per il riconoscimento precoce e la gestione integrata dei bambini e ragazzi con autismo di età compresa tra i 7 e i 21 anni. «Nel caso dell’assistenza ospedaliera – ha dichiarato Alessandra Carta, neuropsichiatra infantile dell’Azienda Ospedaliero Universitaria sassarese – vengono gestite situazioni di emergenza-urgenza neurologica e psichiatrica 7 giorni su 7 e 24 ore al giorno».
«Dal punto di vista organizzativo – ha affermato dal canto suo Salvatorica Manca, responsabile scientifica del convegno e direttrice della Struttura Semplice Dipartimentale Autismo dell’ASL n. 1 – l’obiettivo può essere raggiunto solo attraverso un sistema di coordinamento dei diversi attori che compongono il sistema di presa in carico, comprendente familiari, operatori sanitari, scolastici e sociali, in modo da organizzare una vera Rete Regionale dei Servizi per le persone con disturbo dello spettro autistico».

Di particolare importanza è stata la relazione di Giovanni Valeri, responsabile dell’Unità Operativa Autismo dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, che si è soffermato sulla presa in carico dei bambini e dei giovani con autismo, secondo le nuove Linee Guida emanate recentemente dall’Istituto Superiore di Sanità.
In seguito, sono intervenute Laura Casula e Silvia Guerrera, rispettivamente dirigente psicologa e dirigente medica dello stesso Ospedale Bambino Gesù, che hanno focalizzato i loro interventi sulle competenze socio comunicative e sulla gestione delle emergenze comportamentali nei bambini e giovani con autismo.
Hanno infine dato il loro contributo le Associazioni dei familiari ANGSA Sassari (Associazione Nazionale Genitori di perSone con Autismo), Il mio amico speciale di Alghero e la Fondazione Lorenzo Paolo Medas di Sassari. (Giovanna Tuffu)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: angsassarionlus@gmail.com.

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