Movimento Apostolico Ciechi: da 95 anni pellegrini e testimoni di speranza

Formato da persone con e senza disabilità visiva che insieme percorrono un cammino di fede, condivisione e promozione umana, il MAC (Movimento Apostolico Ciechi) è un’Associazione di fedeli laici riconosciuta dalla Chiesa Cattolica e dallo Stato Italiano, che opera perché nella società e nella vita ecclesiale nessuno sia escluso e le persone con disabilità vi partecipino attivamente. Dal 17 al 19 novembre ci saranno a Roma le “Giornate della Condivisione”, annuale raduno associativo del Movimento, che vi celebrerà i propri 95 anni di vita, essendo nato nel 1928 per iniziativa di Maria Motta

Maria Motta

Maria Motta, che fondò nel 1928 il MAC (Movimento Apostolico Ciechi)

Formato da persone con e senza disabilità visiva che insieme percorrono un cammino di fede, condivisione e promozione umana, il MAC (Movimento Apostolico Ciechi), organizzazione aderente alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), è un’Associazione di fedeli laici riconosciuta dalla Chiesa Cattolica e dallo Stato Italiano, che opera perché nella società e nella vita ecclesiale nessuno sia escluso e le persone con disabilità vi partecipino attivamente.
Le sue attività si svolgono non solo in Italia, ma anche tra i Paesi più poveri del mondo, nei quali promuove progetti di cooperazione internazionale per la prevenzione della cecità, la cura delle malattie oculari e la promozione sociale e religiosa delle persone non vedenti.

Dal 17 al 19 novembre prossimi, si svolgeranno presso la Casa San Juan de Avila di Roma le Giornate della Condivisione, annuale raduno associativo del MAC, durante il quale il Movimento celebrerà i propri 95 anni di vita, se è vero che esso è nato nel 1928 per iniziativa di Maria Motta.
«Celebreremo i nostri 95 anni di vita – afferma Michelangelo Patanè, presidente nazionale del MAC – anche con lo sguardo rivolto al futuro, nella prospettiva del prossimo Giubileo, e riflettendo su temi particolarmente cari al nostro Movimento, vale a dire l’inclusione e la partecipazione attiva delle persone con disabilità nella Chiesa, l’attenzione alle persone con disabilità grave e alle loro famiglie, l’impegno per la cooperazione fra i popoli per favorire la prevenzione della cecità, la cura delle malattie degli occhi, la promozione sociale e religiosa delle persone non vedenti nei Paesi più poveri del mondo».
«È la speranza veicolata dalla fede in Cristo uno dei segni distintivi del nostro Movimento e motore del suo futuro», aggiunge don Alfonso Giorgio, assistente nazionale del MAC. (S.B.)

A questo link è disponibile il programma completo delle Giornate della Condivisione del MAC. Per ulteriori informazioni: comunicazione@movimentoapostolicociechi.it (Vito Amodio).

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