Il Teatro Grande di Brescia da tempo al lavoro per garantire l’accessibilità

di Elisabetta Piselli*
Già da alcuni anni il Teatro Grande di Brescia ha introdotto il progetto "Open, il Grande Accessibile". per rendere fruibile la propria produzione anche da parte delle persone con disabilità visiva e uditiva, ma ora la volontà di rendere ancora più completa l’esperienza teatrale, ha portato alla realizzazione di visite guidate nel backstage, dove vengono organizzati percorsi tattili e incontri con gli artisti e i tecnici di scena, che permettono di toccare con mano abiti e scenografie, ma anche di provare cosa significa stare su un palco con il fascio di luce centrato su di sé
Teatro Grande di Brescia
Il Teatro Grande di Brescia

Dal 2017 il Teatro Grande di Brescia ha introdotto il progetto Open, il Grande accessibile. Grazie infatti alla tecnologia Sennhaieser, azienda tedesca che produce auricolari altamente performanti, gli spettacoli sono fruibili anche alle persone con disabilità sensoriale.
L’iniziativa è stata fortemente voluta dal sovraintendente Umberto Angelini e da Elena di Giovanni, docente dell’Università di Macerata, consentendo alle persone cieche e ipovedenti di seguire gli spettacoli attraverso le audiodescrizioni realizzate da professionisti, che accompagnano lo spettatore anche nelle parti musicali. Sono invece fornite come ausili alle persone con residuo uditivo, delle cuffie a padiglione che collegate ad un’applicazione consentono di ascoltare ad un livello di suono più elevato gli spettacoli.

Ma la volontà di rendere ancora più completa l’esperienza teatrale, ha portato alla realizzazione di visite guidate nel backstage, dove vengono organizzati percorsi tattili e incontri con gli artisti e i tecnici di scena, che permettono di toccare con mano abiti e scenografie, ma anche di provare cosa significa stare su un palco con il fascio di luce centrato su di sé.
Un lavoro, questo, che rende ancora più interessante il palinsesto di eventi di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 e al quale è importante dare la giusta visibilità perché possa diventare un esempio di cultura inclusiva.

Nei teatri, durante le opere, vengono spesso proiettati sullo schermo i testi dei libretti, per facilitare a tutti la comprensione dei dialoghi: questo è il perfetto esempio di come un’azione pensata per facilitare tutti sia in realtà uno strumento replicabile anche per la prosa come ausilio inclusivo.
Dallo scorso anno il progetto Open, visto il grande successo, è stato replicato in alcuni dei teatri del Circuito Opera Lombardia. La possibilità di poter accedere ad eventi culturali non può far altro che aumentare il numero di potenziali spettatori. Lo sanno bene al Teatro Grande di Brescia, dove negli anni hanno compreso che ci sono tante modalità di sentire diverse ed è per questo che continuano a sperimentare nuovi modi di far vivere l’esperienza teatrale a trecentosessanta gradi.
Un’ulteriore dimostrazione la si avrà il 24 novembre con il balletto Romeo e Giulietta. Alle 17.30 di quel giorno, infatti, è previsto un workshop creativo destinato a ragazzi/ragazze ciechi/e e sordi/e, alle 20 vi sarà poi lo spettacolo accessibile alle persone sorde che possono seguire lo spettacolo, protagonista la compagnia di Les Ballets de Monte Carlo, con l’ausilio dell’ascolto assistito, tramite il sistema Mobile Connect.

Il presente contributo è già apparso in “InVisibili”, blog del «Corriere della Sera.it», con il titolo “Il Teatro Grande di Brescia all’avanguardia dell’accessibilità” e viene qui ripreso – con alcune modifiche dovute al diverso contenitore – per gentile concessione.

Per ogni informazione e approfondimento: accessibilita@teatrogrande.it.

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