A partire da un approccio alla disabilità basato sui diritti umani, come sancito dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, coinvolgere in una piena ed effettiva partecipazione le persone con disabilità e le loro organizzazioni rappresentative in ogni azione di contrasto al cambiamento climatico, riconoscendo l’importanza delle loro competenze dirette e promuovendo misure concrete che ne migliorino l’inclusione: si può riassumere così il senso profondo del documento Persons with Disabilities and Climate Action (“Persone con disabilità e azioni per il clima”), disponibile integralmente in inglese a questo link, che l’IDA (International Disability Alliance) e l’IDDC (International Disability and Development Consortium) presentano in questi giorni a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, dove si è svolta nei giorni scorsi la Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (COP 28).
All’elaborazione del documento ha contribuito sostanzialmente l’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, insieme anche alla WBU, l’Unione Mondiale dei Ciechi, Inclusion International, CBM Global Disability Inclusion, Light for the World e l’ILO, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro. (S.B.)
Per ogni ulteriore informazione o approfondimento: Elham Youssefian (eyoussefian@ida-secretariat.org); Mary Keogh (Mary.keogh@cbm-global.org).