Non è ancora completa l’accessibilità agli impianti e ai servizi sportivi per le persone con disabilità: uno su cinque di essi, infatti, risulta non accessibile ai praticanti, mentre soltanto uno su due è accessibile agli spettatori con disabilità: sono i dati che emergono dal rapporto su impianti e servizi sportivi (disponibile integralmente a questo link), presentato in questi giorni dall’Associazione Svimez e dall’UISP (Unione Italiana Sport per Tutti), realizzato con il sostegno di Sport e Salute.
Il 78,23% degli intervistati, dunque, ha dichiarato che gli spazi dell’attività sportiva sono accessibili agli utenti con disabilità, mentre la quota di impianti in cui l’accessibilità non è garantita si attesta intorno al 21% ed è omogena sia al Centro-Nord che al Mezzogiorno. Escludendo però le Isole, gli impianti delle Regioni meridionali peggiorano la performance in termini di accessibilità: la quota di quelli non accessibili, infatti, sale al 27,5%.
Per quanto riguarda invece gli spazi per gli spettatori, come detto inizialmente, secondo la metà degli impianti del campione (48,74%), non è garantito l’accesso a spettatori con disabilità, dato sale nel Mezzogiorno al 54%, scendendo di poco al 47,38% nelle Regioni del Centro-Nord.
Dal numero medio mensile di utenti con disabilità degli impianti sportivi emerge infine che l’85% ha una disabilità di tipo intellettivo-relazionale e/o fisico-motoria, e che il 78,8% degli impianti offre un’attività sportiva integrata, ovvero per persone con e senza disabilità. (S.B.)
A questo link è disponibile anche una sintesi del rapporto di cui si parla nel presente contributo. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: i.maiorella@uisp.it (Ivano Maiorella).