Non è purtroppo ancora chiaro a tutti che quando si parla di persone con disabilità e delle loro famiglie, non ci rivolge a un’esigua minoranza, ma a milioni di persone che ogni giorno combattono per l’esigibilità dei propri diritti, per una vita piena e dignitosa vissuta indipendentemente dalla loro condizione di disabilità.
In tal senso sono proprio le persone con disabilità e le loro famiglie ad insegnarci come affrontare con forza e grande dignità le difficoltà che si presentano quotidianamente. A Loro, alle loro Famiglie, alle loro Associazioni tutti devono rispetto.
Per questo non abbiamo mai vissuto il 3 Dicembre come una semplice giornata celebrativa; lo abbiamo sempre vissuto, e continueremo a farlo, come un prezioso momento di ulteriore riflessione, un’occasione in più per contribuire a superare gli stigmi e i pregiudizi sulla disabilità ancora oggi presenti nel nostro tessuto sociale. Il livello di civiltà di uno Stato, infatti, si misura anche dalla capacità di assicurare inclusione, pari opportunità e partecipazione attiva alle persone con disabilità, «per, con e da parte loro», come appunto recita il tema scelto per questo 3 Dicembre.
Le Leggi sono ormai consolidate: hanno fissato diritti inderogabili in tema di salute, di istruzione, di lavoro, di mobilità, come frutto di lunghe e difficili battaglie rivendicative che hanno visto in prima linea le stesse persone con disabilità e le organizzazioni che le rappresentano. Applicare quelle Leggi, renderne concreti i princìpi con adeguati finanziamenti è compito della Repubblica; il nostro è quello di considerare le persone con disabilità e le loro famiglie come un’importante e preziosa risorsa per l’intera comunità.