Si rischia il luogo comune nel dire “quanto in fretta sono passati due decenni”, ma è proprio così: il 9 gennaio prossimo compirà esattamente vent’anni la cosiddetta “Legge Stanca”, ovvero la Legge 4 approvata appunto in via definitiva il 9 gennaio 2004, recante Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici, così detta dal promotore di essa, Lucio Stanca, allora ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, la norma che ha sostanzialmente prescritto l’accessibilità dei siti internet della Pubblica Amministrazione.
In occasione di tale ricorrenza, proprio per il pomeriggio del 9 gennaio (ore 16) la Fondazione PensieroSolido assieme all’IWA (International Web Association), promuoverà l’evento online denominato La Legge Stanca vent’anni dopo. Non solo per ricordare, ma per fare!.
«L’accessibilità digitale – ricordano i promotori dell’iniziativa – è la capacità di un prodotto o servizio digitale di essere utilizzato da tutti, indipendentemente dalle capacità fisiche, sensoriali o cognitive. In altre parole, l’accessibilità digitale elimina le barriere architettoniche digitali, che possono impedire a una persona con disabilità di utilizzare un prodotto digitale. Il 9 gennaio 2004, il Parlamento approvò all’unanimità la “Legge Stanca” sulla accessibilità dei siti internet della pubblica amministrazione, che fu la prima Legge del genere in Europa. Ora tutto è cambiato, siamo nell’era digitale, ma il tema della accessibilità è per questo ancora più importante: innanzitutto è un diritto umano fondamentale. La Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità afferma infatti che le persone con disabilità hanno il diritto di godere di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali, su base di uguaglianza con gli altri e l’accesso ai prodotti e ai servizi digitali è essenziale per partecipare alla società moderna e per esercitare i propri diritti. Inoltre, l’accessibilità digitale è vantaggiosa per tutti. I prodotti e i servizi digitali accessibili sono più facili da usare e più intuitivi per tutti, indipendentemente dalle loro capacità. E infine, i prodotti e i servizi digitali accessibili possono essere più sicuri e affidabili. Di tutto questo ragioneremo il 9 gennaio, con i protagonisti di allora e con chi oggi ha responsabilità di governo. E ci ritroveremo non solo per ricordare, ma per fare!».
L’incontro sarà diviso in tre panel, il primo dei quali sul tema L’accessibilità si può fare, moderato da Roberto Scano, presidente di IWA Italy, che sarà centrato su casi reali di come i professionisti sono in grado di garantire l’accessibilità nello sviluppo di servizi digitali per la Pubblica Amministrazione, nella formazione e nella valorizzazione delle competenze, anche con il coinvolgimento di utenti con disabilità.
Durante il secondo panel, invece, intitolato Quali politiche per l’accessibilità? E moderato da Antonio Palmieri, presidente della Fondazione PensieroSolido, Alessandra Locatelli, ministra per le Disabilità, Paolo Zangrillo, ministro della Pubblica Amministrazione, Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con Delega all’Innovazione Tecnologica, Giusy Versace, senatrice e coordinatrice dell’Intergruppo Parlamentare Disabilità, il già citato Lucio Stanca e Roberto Scano, dialogheranno su cosa deve fare la politica per garantire sempre di più il diritto delle persone con disabilità a usare liberamente servizi e strumenti del digitale.
Il terzo panel, infine, denominato L’accessibilità in pratica nelle aziende. Esempi virtuosi, si focalizzerà appunto su alcune esperienze di aziende che hanno iniziato a lavorare con l’accessibilità in mente. (S.B.)
A questo link è disponibile il programma completo dell’evento del 9 gennaio.
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