«Non perderemo la speranza nella vita. Continueremo a lottare affinché le nostre comunità possano vivere. E dove il mondo ci lascia soli, noi giovani amputati dei campi ci siamo alzati su una gamba sola per sostenere la nostra gente». Questa toccante dichiarazione è dei Gaza Sunbirds, una squadra di paraciclisti palestinesi che dovrebbe pensare ad allenarsi in vista dei prossimi Giochi Paralimpici di Parigi 2024 e che invece si ritrova a rischiare la propria vita per distribuire cibo e beni di prima necessità alla popolazione palestinese, sopraffatta da un’occupazione che dura da decenni e con bombardamenti continui da parte del governo israeliano, soprattutto nella Striscia di Gaza.
Il team Gaza Sunbirds, nato due anni fa con l’obiettivo di partecipare alle prossime Paralimpiadi, in programma nella capitale francese dal 28 agosto all’8 settembre, accoglie al suo interno numerosi atleti paralimpici rimasti mutilati durante manifestazioni pacifiche tra il 2018 e 2019 e in precedenti attacchi. Come altre decine di migliaia di palestinesi, anche Alaa al-Dali, capitano della squadra, e i suoi compagni, hanno vissuto situazioni drammatiche, compresa la distruzione nel 2018 del Centro Culturale Internazionale, dove veniva gestito il progetto sportivo.
Purtroppo lo sport è stato messo in secondo piano e le parole di Alaa al Dali rendono comprensibile, almeno in parte, quanto sta accadendo in Medio Oriente: «Alcune persone hanno iniziato a piangere quando hanno ricevuto il pane. Lacrime di gioia. Per il pane. La gente piangeva nel ricevere il pane, qualcosa che è sempre stato a nostra disposizione, ora è prezioso. Prima le persone soffrivano per la mancanza di altre cose, ma non di qualcosa di così basilare come il pane. È stato straziante. Era come se tornassero in vita ricevendo quel pane… Ero fuori e mia moglie e la mia famiglia avevano molta paura per me. Avevano paura di essere bombardati mentre non ero lì anch’io. Ma per me era importante aiutare le persone e mi preoccupavo di portare questo pane alle persone bisognose».
A supporto della popolazione nei territori occupati è stata lanciata anche una campagna che si ispira ai Gaza Sunbirds, Athletes for Palestine, con l’obiettivo di mobilitare la comunità sportiva internazionale per chiedere di porre fine alla sofferenza di decine di migliaia di persone. Tra le già numerose adesioni anche quelle di alcuni atleti conosciuti a livello mondiale, tra cui il paraciclista irlandese Mark Rohan e la ciclista irlandese Imogen Cotter.
Le attività dei Gaza Sunbirds, supportate da ACS, organizzazione non governativa con sedi in Regno Unito, Italia e Striscia di Gaza, hanno dato come primo risultato, tra donazioni e raccolta fondi, la distribuzione, fino ad ora, di scorte di cibo, piumini, pannolini e prodotti sanitari a decine di migliaia di persone, per un valore che supera i 54.000 euro. E mentre i camion di aiuti umanitari hanno sempre più difficoltà a raggiungere la popolazione, stremata ormai da mesi di bombardamenti israeliani, i paraciclisti del team Gaza Sunbirds riescono a raggiungere le persone grazie ai propri mezzi e a donare non solo prodotti ma anche speranza. (Graziano Rossi)
Per informazioni: press@gazasunbirds.org – uff.stampa@acs-italia.it
Per effettuare donazioni: produzionidalbasso.com
Articoli Correlati
- Sordocecità, la rivoluzione inclusiva delle donne Julia Brace, Laura Bridgman, Helen Keller, Sabina Santilli. E poi Anne Sullivan. Le prime quattro erano donne sordocieche, la quinta era “soltanto” quasi completamente cieca, ma non si può parlare…
- La prima Champions League del calcio per amputati «La passione per il calcio è qualcosa di congenito, un po’ come l’arto mancante. Sono nato così, senza la gamba destra, ma con la voglia di giocare a pallone. Ho…
- Abbiamo "toccato con mano" la Tunisia È stato uno dei più apprezzati eventi cultural-sportivo-turistici fra quelli organizzati in 40 anni dall’ADV (Associazione Disabili Visivi). L’hanno chiamata “Settimana Gialla”, per richiamare il colore delle sabbie del Sahara,…