La Befana di Solidarietà per la Casa dei Risvegli Luca De Nigris, tradizionale iniziativa dedicata all’innovativa struttura pubblica dell’Azienda USL di Bologna – la Casa dei Risvegli Luca De Nigris, appunto -, voluta innanzitutto dall’Associazione degli Amici di Luca e rivolta alle persone con gravi cerebrolesioni, in stato vegetativo o con esiti di coma, ha portato quest’anno a un’importante novità. Alla presenza, infatti, del sindaco di Bologna Matteo Lepore, del cardinale della città e presidente della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) Matteo Maria Zuppi, del testimonial “storico” degli Amici di Luca, l’attore e scrittore Alessandro Bergonzoni, di Fulvio De Nigris e Maria Vaccari, rispettivamente direttore del Centro Studi per la Ricerca sul Coma degli Amici di Luca e presidente dell’Associazione, è stata annunciata la nascita della Fondazione Gli Amici di Luca Casa dei Risvegli Luca De Nigris.
«Si tratta di un progetto a cui stavamo lavorando da tempo – ha dichiarato Fulvio De Nigris che dirige il Centro Studi per la Ricerca sul Coma degli Amici di Luca – e che si completerà nei prossimi mesi. Quest’anno festeggeremo il 7 ottobre i vent’anni della Casa dei Risvegli e ci è sembrato necessario dare solidità e stabilità al nostro lavoro, trasformando l’Associazione con la nascita di una Fondazione aperta a soggetti pubblici e privati ai quali fin d’ora facciamo appello. Fondamentale, infatti, è l’ingresso di Istituzioni quali il Comune di Bologna e la Curia da sempre al nostro fianco».
«Questa è una befana che speriamo porti pace, solidarietà – ha affermato per l’occasione il sindaco Lepore – e in particolare un grande lavoro comune di rete innanzitutto per la Casa dei Risvegli Luca De Nigris, presidio fondamentale dei servizi pubblici sanitari nel nostro territorio ed esempio di come il Terzo Settore opera nella nostra comunità; anche per questo stiamo lavorando ad un progetto di Fondazione che porti nel futuro il lavoro della Casa dei Risvegli».
«Sono davvero molto contento – ha dichiarato dal canto suo il cardinale Zuppi – che questa befana porti un’adesione della Curia di Bologna alla nascita di questa Fondazione che già rappresenta una storia lunga e bellissima, piena di tanta vita che vuole continuare. La Casa dei Risvegli Luca De Nigris ci aiuta ad essere consapevoli della fragilità e a combatterla con tanto amore e intelligenza come questa struttura rivela, con tanto frutto, perché è una casa che ridà vita e luce».
Da par suo è stato anche il commento di Bergonzoni: «Innanzitutto partiamo con il concetto del “sei”: oggi si parla di sei, cosa sei, chi sei, che cosa vuoi diventare, nel verbo sei c’è anche sii. La Fondazione di solito è lontana dalla parola affondazione, da affondare, ma dover far galleggiare, far venire in superficie, che non è superficialità ma è la profondità. Questa Fondazione è ancora un’unione, come si dice congiungivite, congiungere queste vite continuamente, con la Curia, con il Comune e con tante imprese. È importante che nessuno sia diverso dall’altro non solo nella nostra Casa dei Risvegli ma fuori. Questo è fondamentale e ha a che fare con l’università, con l’universo, con noi stessi, con quel sei e porta doni, perdoni. Dentro la parola perdoni c’è anche perdonare, che vuol dire far sì che ci sia pace tra le persone, senza guerre neanche interiori». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@amicidiluca.it.
Un fiore da Luca
Tornerà nella mattinata del 14 gennaio al cimitero di Borgo Panigale a Bologna (Via Marco Emilio Lepido 60, ore 9.30), un’altra iniziativa promossa dagli Amici di Luca, vale a dire Un fiore da Luca per ricordare chi non c’è più, patrocinata da Bologna, Servizi Cimiteriali. Il tutto segnatamente per ricordare Luca De Nigris, che a 16 anni, dopo l’Epifania, l’8 gennaio 1998 non si svegliò. A lui è dedicata la Casa dei Risvegli e per l’occasione, a tutte le persone che si recheranno al cimitero verrà regalata una gerbera, fino ad esaurimento, un fiore che vuole essere un gesto di speranza, un dono di qualcuno per qualcuno.
Ci sarà inoltre anche un microfono aperto cui potrà accedere chi vorrà essere presente in quella mattinata, per ricordare un proprio caro e condividere pensieri e vissuti (è preferibile iscriversi con un messaggio a info@amicidiluca.it o tramite la pagina Facebook @amicidiluca).
«Tutto partì da Luca – racconta Fulvio De Nigris – che è sempre con noi. Luca ci ricorda quotidianamente il nostro impegno nei confronti delle persone con esiti di coma e delle loro famiglie. Lui è nello sguardo di queste persone, nei loro desideri, nelle loro speranze, in quello che per lui e andato perduto, ma è ancora possibile recuperare per chi ogni giorno vive la lunga difficile battaglia per la ripresa della vita. Noi siamo convinti di questo e del ruolo, nostro come di tanti, di “familiari esperti” che sostengono nella forza propulsiva dei tanti volontari e nell’impegno degli operatori, sanitari e non, nella Casa dei Risvegli Luca De Nigris dell’Azienda USL di Bologna. La vicenda di Luca insegna anche questo: che il dolore non è mai chiuso in se stesso, che l’emotività e l’umanità non sono mai isolate, ma che è possibile farle interagire con professionalità diverse in una forma di alleanza terapeutica che, nei rispettivi ruoli, rafforza l‘obiettivo comune. Ma questo non vale solo per noi e per Luca, ma vale per tutti.
Un fiore da Luca lo proponemmo lo scorso anno e riscosse molta attenzione. Il 14 gennaio, quindi, verrà regalata una gerbera, fiore associato a un sentimento di affetto e tenerezza, alle persone che verranno al cimitero per ricordare un proprio caro. Il senso di questa iniziativa vuole essere un gesto di speranza – perché in fondo siamo “un dono di qualcuno per qualcuno” – ma anche una carezza per quanti hanno perso una persona cara. Vogliamo provare a riscaldare un dolore che cerca quotidianamente di mettere insieme la perdita e la presenza. Il “dove sei” con il “sento che ci sei” e il cammino di quel percorso che indica il mistero del “dove andrò”.
Quest’anno poi cercheremo di rilanciare e per questo abbiamo deciso di invitare chi vorrà, se vorrà, a venire a ricordare, a farci conoscere o riconoscere qualcuno, a voler condividere in Due minuti per te” pensieri, azioni, presenze, vissuti. Allestiremo un piccolo corner, stenderemo una semplice moquette, la stessa che in ottobre in Piazza Maggiore ha fatto vivere lo yoga nella Giornata dei Risvegli in piazza.
Non sarà facile. Perché c’è chi vuole ricordare e chi vuole dimenticare, vivere nel privato i propri sentimenti che hanno però una ricchezza che può servire alla comunità. L’ho vissuto recentemente con la perdita di una cara amica che frequentavo poco, ma che, come tutti gli amici, sentivo molto vicina. Alla Certosa, nell’ultimo saluto, la spontaneità, l’affetto, la sorpresa del ricordo di parenti e amici ha reso quel momento di una tale intensità che ha dato a tutti i presenti un’energia che sarà stata utile anche nei giorni a venire. Perché, prima di quel momento, che arriverà per tutti, c’è sempre il desiderio di cercare di fare pace con la morte, anche se questo sembra impossibile».
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