Una nuova casa per il “Dopo di Noi” inaugurata a Roma

È stata inaugurata nei giorni scorsi, nel quartiere romano Talenti Montesacro, “Casa Insieme”, un’abitazione adibita ai progetti di “Dopo di Noi” per tre persone adulte con gravi disabilità e situazioni familiari complesse. L’iniziativa è stata promossa dalla Cooperativa Spes contra Spem nell’àmbito della Legge 112/16, che però, come già segnalato in diverse occasioni, non è adeguatamente finanziata. “Casa Insieme” è il primo di quattro alloggi ricevuti in eredità dalla Cooperativa, che conta di inaugurare gli altri tre entro la prossima estate
Roma, gennaio 2024, inaugurazione di "Casa Insieme"
Un momento dell’inaugurazione di “Casa Insieme”

È stata inaugurata nei giorni scorsi, nel quartiere romano Talenti Montesacro, Casa Insieme, un’abitazione adibita ai progetti “Dopo di Noi” di tre persone adulte con gravi disabilità e situazioni familiari complesse. L’iniziativa è stata promossa dalla Cooperativa Spes contra Spem nell’àmbito della Legge 112/16 (Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare).
Con un nome che richiama il motto di San Paolo e che potrebbe essere tradotto come “la speranza contro ogni speranza”, ma anche, concettualmente, come un farsi speranza per dare speranza –, rientrano tra le finalità di Spes contra Spem progettare, realizzare e gestire servizi residenziali di tipo comunitario e servizi di integrazione socio-culturale per giovani, minori a rischio e persone adulte con disabilità.

Casa Insieme viene inaugurata dopo un periodo di gestazione iniziato nell’autunno scorso con un percorso di avvicinamento graduale, nel quale i primi tre inquilini della casa hanno avuto la possibilità di sperimentare stadi crescenti di autonomia, soggiornando nell’abitazione inizialmente per un paio di giorni, quindi per periodi più lunghi, sino al trasferimento stabile con il supporto di alcuni/e assistenti domiciliari e di almeno un/a operatore/trice.
«Gianluca ha 50 anni, non vede e sente poco, ma vuole sempre essere informato di tutto. Ha un incredibile senso dell’orientamento e una grandissima memoria – ha raccontato all’Agenzia “Redattore SocialeVeronica Velasco, una delle operatrici che lavorano all’interno di Casa Insieme, descrivendone gli abitanti –. Federica ha quasi 53 anni, è imprevedibile, adora disegnare e cantare a squarciagola le canzoni di Raffaella Carrà e Adriano Celentano, è sempre di buon umore e durante la giornata, quando c’è bisogno, tira fuori il suo “Daje!”. Laura ha quasi 50 anni e ha la sindrome di Rett. Si fa capire con il linguaggio non verbale, batte i piedi se si vuole alzare, spalanca gli occhi quando ascolta e adora i cartoni animati».
Tutte persone intorno ai 50 anni e con situazioni familiari particolarmente complesse, giacché una di esse ha perso entrambi i genitori, e quelli delle altre due non sono più in grado di prendersi cura di loro perché molto anziani e affaticati.

Pensata come una soluzione abitativa che si avvicini il più possibile a un contesto familiare, Casa Insieme si regge anche in virtù di un costante coordinamento tra operatori/trici domiciliari, assistenti familiari e famiglie (quando ci sono), mantenendo un’apertura con l’esterno, invitando familiari e amici, e preservando la frequenza al centro diurno.
Quello di Casa Insieme è il primo progetto che la Cooperativa ha realizzato nell’àmbito della Legge 112/16, come ha raccontato, sempre a «Redattore Sociale», Luigi Vittorio Berliri, presidente di Spes contra Spem, mentre ha auspicato che la norma venga migliorata, e convenuto che nel frattempo sia comunque necessario «fare quel che si può per dare risposte a questa urgenza». Infatti, la Cooperativa ha ricevuto in eredità dal padre di una persona con disabilità ben quattro villette. Casa Insieme, come detto, è solo la prima di quelle predisposte per il “Dopo di Noi”, ma la Cooperativa conta «di inaugurare anche le altre tre entro la prossima estate».

Il problema è che la somma stanziata per il Fondo Nazionale dedicato al “Dopo di Noi”, istituito dalla citata Legge 112/16, e che ogni anno viene ripartito dal Ministero alle Regioni, è largamente insufficiente: lo scorso anno sono stati stanziati poco più di 76 milioni di euro, e al Lazio ne sono arrivati circa 8. «Pochissimo, rispetto a quanto servirebbe – osserva Berliri –. Intanto, facciamo tutto il possibile per dare certezza a questo progetto, che assicura dignità e futuro alle persone con disabilità e alle loro famiglie». (Simona Lancioni)

Per ulteriori informazioni: info@spescontraspem.it.
Il presente contributo è già apparso nel sito di Informare un’h-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa) e viene qui ripreso, con minimi riadattamenti dovuti al diverso contenitore, per gentile concessione.

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