27 Gennaio, ovvero la Giornata internazionale di commemorazione in memoria delle vittime dell’Olocausto: ebrei, dissidenti politici, minoranze etniche e omosessuali e persone con disabilità, considerate, queste ultime come “vite indegne di essere vissute”, da non tenere in considerazione ma da eliminare, attraverso il tristemente noto Aktion T4, programma attuato dai nazisti che ha sterminato circa 300.000 persone con disabilità, bambini compresi, soprattutto quelle con disturbi mentali, malattie genetiche o malformazioni [su “Aktion T4” si legga su queste pagine un nostro ampio contributo, N.d.R.]. E ancora oggi, purtroppo, segregazione, odio e stigma sono insite nella nostra società e in maniera ancora più subdola, spesso nascoste da illazioni implicite e frasi dette e non dette, malcelate affermazioni.
Siamo infatti ancora in presenza, come già sottolineavamo lo scorso anno su queste stesse pagine, di «una visione della disabilità distorta, errata e senza fondamento che purtroppo, ancora oggi, non sembra essere stata ancora eliminata».
Se il Giorno della Memoria del 2023 cadeva in prossimità dei terribili episodi di violenza accaduti a Foggia verso persone con disabilità inermi e senza colpe, vittime di soprusi e abusi di ogni genere, in questo 2024, purtroppo, abbiamo potuto assistere ad una sorta di non troppo velato attacco al sistema scolastico italiano e all’inclusione degli studenti con disabilità cui abbiamo prontamente risposto, sia con un nostro specifico commento, sia per tramite della FISH, la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap cui aderiamo [su quest’ultima questione, l’elenco dei contributi da noi pubblicati è tra gli “Articoli correlati” a questo link, N.d.R.].
Ci circondano quindi ancora pregiudizi, stereotipi, segregazione, violenza, maltrattamenti, discriminazioni, e negazioni di diritti.
Il 27 Gennaio ci consente oggi di ricordare quanto avvenuto in passato affinché non accada mai più, e ci permette allo stesso tempo di agire per il futuro, sensibilizzando soprattutto le nuove generazioni e andando a consolidare un profondo cambiamento culturale nell’approccio alla disabilità, a partire dal far conoscere, rendere concreti e agiti i paradigmi introdotti dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.
L’attualità, purtroppo, continua a dimostrare chiaramente che è necessario tenere alta l’attenzione perché il rischio di sprofondare nuovamente nell’odio è sempre dietro l’angolo e tante sono le minacce concrete alla parità di diritti e opportunità non solo delle persone con disabilità, ma di tutti coloro che vengono considerati “diversi” rispetto a canoni di presunta “normalità” di cui non esiste una definizione universale poiché, a prescindere dalla presenza di una condizione di disabilità, ogni persona è diversa dall’altra. Ricordiamo, a tal proposito, che la stessa Convenzione ONU afferma il principio del «rispetto per la differenza e l’accettazione delle persone con disabilità come parte della diversità umana e dell’umanità stessa».
Insieme, continuiamo a ricordare e a non dimenticare le tante, troppe vittime della follia umana e continuiamo ad agire per fare in modo che la violenza, l’odio, il disprezzo e la discriminazione siano definitivamente estirpati dalla nostra società.
In occasione del 27 Gennaio ricordiamo anche, tra le varie iniziative in fase di organizzazione nell’àmbito della nostra Associazione (si vedano anche nel nostro sito), le mostre Le persone con disabilità. Proiettati verso il futuro con uno sguardo al passato… per non dimenticare!, promossa dall’ANFFAS di Abbiategrasso (Milano), con inaugurazione oggi, 26 gennaio, presso la locale Biblioteca Romeo Brambilla e Perché non accada mia più, ricordiamo!, promossa dall’ANFFAS di Bassano del Grappa (Vicenza), presso Villa Caffo dal 27 gennaio al 2 febbraio (con proiezione dei documentari Mea culpa e Berlin Tiergartenstrasse 4). Sempre nella serata di oggi, 26 gennaio, inoltre (ore 21), l’ANFFAS di Casale Monferrato (Alessandria) ospiterà presso i propri locali una serata dedicata al Giorno della Memoria, dal titolo I sentieri della memoria. Storie di Resistenza e della Shoah.
Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo, aderente alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).
Segnaliamo che a fianco del testo di Stefania Delendati, Quel primo Olocausto (a questo link), è presente l’intero elenco dei numerosi contributi da noi pubblicati sul tema dello sterminio delle persone con disabilità durante il regime nazista e la seconda guerra mondiale.
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