Dopo la segnalazione del senatore Orfeo Mazzella, secondo il quale «la Camera dei Deputati ha indetto due bandi di concorso per la copertura di 125 posti di lavoro, di cui 25 da consiglieri parlamentari e 100 da assistente parlamentare, nei quali è prevista l’esclusione delle persone con disabilità, disciplinando che i candidati debbano avere ottime capacità visive, fisiche e uditive», lo stesso senatore Mazzella aveva preannunciato l’intenzione di presentare un’Interrogazione Parlamentare su tale questione, rivolta alla ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli.
Nel frattempo è giunta la seguente risposta dalla Camera dei Deputati, che si può leggere in una nota di agenzia: «La Camera – vi viene scritto – favorisce in tutti i modi la più ampia partecipazione delle persone con disabilità alle procedure concorsuali, assicurando loro le migliori condizioni per poter svolgere in situazione di parità con gli altri candidati tutte le prove previste dai bandi».
Nello specifico di quanto segnalato dal senatore Mazzella, si dichiara che per quanto riguarda il relativo bando di concorso per assistente parlamentare, «la previsione di requisiti di idoneità fisica è in linea con il disposto dell’articolo 16, comma 3, della legge n. 68 del 1999 [“Norme per il diritto al lavoro dei disabili”, N.d.R.] che, nell’abrogare le norme che richiedono il requisito della sana e robusta costituzione fisica nei bandi di concorso, fa salvi proprio “i requisiti di idoneità specifica per singole funzioni”. Tra le funzioni svolte dagli assistenti parlamentari, infatti, la gestione della sicurezza e la gestione delle emergenze e delle procedure di evacuazione e antincendio costituiscono funzioni qualificanti del profilo professionale. Ciò è testimoniato anche dal fatto che tra le materie oggetto della prova selettiva di tale concorso vi sono: “sicurezza nei luoghi di lavoro, primo soccorso, prevenzione incendi”. Peraltro, anche nell’ordinamento generale, per le selezioni per il personale che svolge tali funzioni sono richiesti specifici requisiti di idoneità fisica».
«La particolare attenzione alle persone con disabilità, da parte della Camera dei Deputati, in fase di reclutamento del personale – prosegue la nota -, è confermata dal fatto che i bandi di concorso per l’assunzione di altre figure professionali prevedono che i candidati con invalidità superiore a una determinata percentuale siano esentati dalla prova selettiva e ammessi direttamente alle prove successive. In questo senso, anche nel bando di concorso per l’assunzione di consiglieri parlamentari (C 13), adottato in pari data rispetto a quello per gli assistenti parlamentari (C 14) e pure citato dal Senatore [Mazzella], vi è un’apposita previsione di tal genere. Analoghe previsioni sono state inserite nei bandi di concorso pubblicati a partire dal 2019, a seguito della ripresa delle procedure di reclutamento, per l’assunzione dei consiglieri parlamentari delle professionalità generale e tecniche, dei segretari parlamentari, dei tecnici informatici, dei tecnici, dei documentaristi, dei ragionieri».
«Si fa presente – conclude la nota – che presso la Camera lavorano ordinariamente dipendenti con invalidità superiori al 45 per cento, come previsto dalla legge n. 68 del 1999, ovvero dipendenti con disabilità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge n. 104 del 1992».
«Riscontriamo in questa nota della Camera – commenta Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – un’apprezzabile attenzione per le opportunità lavorative riguardanti le persone con disabilità. La guardiamo con favore, in un panorama sempre molto complicato per i lavoratori e le lavoratrici con disabilità, il cui tasso di disoccupazione è ben più elevato di quello delle persone senza disabilità. Almeno sul fronte dei concorsi parlamentari, quindi, riteniamo che l’attenzione alle persone con disabilità e alle loro necessità sia effettiva». (S.B.)
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