Il nuovo Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità è partito con buone premesse. Nel corso della riunione plenaria del 24 gennaio scorso [se ne legga già anche su queste pagine, N.d.R.], l’organismo ha definito il cronoprogramma delle riunioni e individuato i coordinatori dei gruppi di lavoro.
Come ANGSA Nazionale (Associazione Nazionale Genitori di perSone con Autismo), consideriamo le scelte operate dalla ministra Locatelli positive e condivisibili. I professionisti indicati come referenti dei gruppi di lavoro sono estremamente competenti nella materia che sono chiamati a trattare. In particolare la nomina del professor Serafino Corti, coordinatore del gruppo Accessibilità universale, è garanzia di una visione inclusiva della disabilità, capace di assicurare finalmente pari opportunità e tutela anche ai bisogni delle persone colpite nel funzionamento del sistema neurologico centrale, fino ad oggi ai margini.
La nostra Associazione è presente nell’Osservatorio come “invitato permanente” e in questa veste è pronta a garantire il massimo sostegno e collaborazione al raggiungimento degli obiettivi che sono stati presentati.
Cinque i punti del programma, tra cui la predisposizione del nuovo Piano Triennale sulla disabilità, l’avvio di una raccolta di dati statistici, quasi un censimento, delle persone con disabilità, la promozione di studi e ricerche.
Le riunioni dei gruppi di lavoro sono già state calendarizzate. Le prime sono previste a partire dal 1° febbraio.
Tutela anche per chi è colpito nel funzionamento del sistema neurologico centrale
«I professionisti indicati come referenti dei gruppi di lavoro del nuovo Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità – scrive Giovanni Marino, presidente dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori di perSone con Autismo) – sono estremamente competenti nella materia che sono chiamati a trattare, a garanzia di una visione inclusiva della disabilità, capace di assicurare finalmente pari opportunità e tutela anche ai bisogni delle persone colpite nel funzionamento del sistema neurologico centrale, fino ad oggi ai margini»