Esattamente da cinquant’anni, dal 1974, l’Associazione californiana Creative Growth Art Center, con sede a Oakland, promuove gli artisti con disabilità, non solo dal punto di vista morale, ma anche con il supporto di professionisti del settore, spazi di lavoro e materiali di qualità. Nel corso dei decenni, fino a oggi, grazie a questa Associazione centinaia di artisti con disabilità hanno avuto la possibilità di esprimersi e di esporre le proprie opere in alcune tra le più importanti realtà culturali degli Stati Uniti.
E proprio in occasione del 50° anniversario ecco la prestigiosa collaborazione con il San Francisco Museum of Modern Art (SFMOMA), uno dei più grandi musei di arte contemporanea degli Stati Uniti che ha deciso di mettere al centro della propria mission l’inclusività dell’arte per una vera uguaglianza e non solo per un tempo limitato.
A questo proposito abbiamo contattato direttamente il MoMA di San Francisco per chiedere di spiegarci nel dettaglio in cosa consiste la partnership con il Creative Growth Art Center. La risposta arrivata dalla California è di Christopher Bedford, direttore della Fondazione Helen e Charles Schwab dell’SFMOMA: «Siamo grati per l’opportunità di collaborare con un’organizzazione innovativa come Creative Growth e di stabilire un altro rapporto duraturo con un leader culturale nella nostra comunità. Questa partnership celebra il lavoro di uno straordinario gruppo di artisti e dei visionari che li hanno sostenuti per decenni, ben prima che il mondo dell’arte internazionale iniziasse a prenderne atto criticamente. Siamo entusiasti di fornire una piattaforma aggiuntiva per il lavoro di questi creatori di grande talento e di dare la meritata visibilità alle loro voci, prospettive e opere distinte. La collaborazione fa parte del nostro continuo impegno per realizzare la visione di SFMOMA di presentare e raccogliere una gamma più diversificata di artisti, ampliando la nostra comprensione della storia dell’arte e delle narrazioni e degli artisti che l’hanno plasmata. È uno dei tanti passi importanti nell’impegno atteso dal museo a dare priorità all’accessibilità e agli artisti con disabilità».
Per la prossima primavera è in programma la prima mostra, con le opere degli artisti californiani Camille Holvoet, Susan Janow, Joseph Alef e Dwight Mackintosh, realizzate con pastelli a olio, pittura acrilica, disegno e ceramica. Tra i primi eventi della collaborazione tra SFMOMA e Creative Growth Art Center, che per il momento sarà di durata triennale, anche la realizzazione di un lavoro site-specific per la serie Bay Area Walls del SFMOMA creata da William Scott, pittore noto per i suoi murales dalle forti connotazioni sociali per una società più equa e accessibile. (Graziano Rossi)
Articoli Correlati
- Sordocecità, la rivoluzione inclusiva delle donne Julia Brace, Laura Bridgman, Helen Keller, Sabina Santilli. E poi Anne Sullivan. Le prime quattro erano donne sordocieche, la quinta era “soltanto” quasi completamente cieca, ma non si può parlare…
- Donne e minori con disabilità: cosa dovrebbe esserci nel Terzo Programma d'Azione Nell’ampio e importante approfondimento che presentiamo oggi, Giampiero Griffo dettaglia una serie di specifiche linee di azioni che dovrebbero essere inserite nel nuovo Programma d’Azione dell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle…
- Perché servono servizi territoriali integrati e creativi «Il primo passo da fare - scrive Fausto Giancaterina -, quale fondamentale cambiamento per i servizi rivolti alle persone con disabilità, è l’ormai irrinunciabile integrazione tra il settore sanitario e…