«Gli operatori degli Enti Pubblici e delle realtà del Terzo Settore chiedono un cambiamento dei servizi, delle modalità di presa in carico e di gestione delle persone con disabilità. Sono assistenti sociali, educatori, persone che a vario titolo lavorano nei Comuni, nelle ATS (Agenzie di Tutela della Salute), negli Uffici di Piano, o all’interno di Associazioni, Cooperative Sociali o altri Enti di Terzo Settore. Sono uomini e donne fortemente motivati, orgogliosi del proprio lavoro e che conoscono molto bene il mondo dei servizi»: lo dicono dalla Federazione LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), sottolineando il dato più significativo che emerge dal secondo report (disponibile integralmente a questo link) della campagna itinerante L’inclusione si fa solo insieme, che abbiamo definito a suo tempo come un vero e proprio “giro della Lombardia” di circa novanta tappe, con focus group ed eventi di formazione e informazione, per presentare alla maggior parte delle persone la Legge Regionale della Lombardia 25/22 (Politiche di welfare sociale regionale per il riconoscimento del diritto alla vita indipendente e all’inclusione sociale di tutte le persone con disabilità), facendo emergere quali possano essere i cambiamenti possibili per renderne effettiva l’implementazione.
L’iniziativa, lo ricordiamo, è promossa dalla stessa LEDHA e realizzata in collaborazione con CSVnet Lombardia, la FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità), il Forum Terzo Settore Lombardia e il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Milano Bicocca.
«Le persone – spiegano dalla LEDHA – sono arrivate agli appuntamenti con livelli di conoscenza della norma molti diversificati. La partecipazione ai focus group e/o ai seminari è stata quini un’opportunità non solo per conoscere nel dettaglio la Legge Regionale 25/22, ma anche e soprattutto per confrontarsi sullo stato di salute del welfare sociale e territoriale per le persone con disabilità e sulle sue prospettive di sviluppo. Da questo punto di vista, la campagna ha raggiunto il suo principale risultato».
Il nuovo report sintetizza i risultati emersi dai questionari online somministrati ai partecipanti e dai focus group condotti tra il 1° aprile e il 14 dicembre 2023, oltre che dai riscontri emersi dagli incontri e dai seminari pubblici. Buoni l’interesse e l’attenzione, se è vero che il numero totale dei partecipanti è stato di circa 1.500 persone. Complessivamente si sono svolti finora 55 incontri (27 focus group, 12 seminari pubblici e altri 16 incontri di altra natura), mentre ai questionari hanno risposto 307 persone (nel box in calce il calendario dei prossimi incontri).
«Dall’analisi dei risultati emersi dai questionari – sottolineano ancora dalla Federazione lombarda – emerge come la maggior parte dei rispondenti abbia partecipato all’iniziativa in qualità di operatore sociale, familiare di persona con disabilità e, in misura minore, in qualità di leader associativo. Otto su dieci hanno partecipato per conto o a nome di un ente: nel 44% dei casi un ente pubblico e nel 55% privato. Rispetto alle condizioni di vita delle persone con disabilità, è stato chiesto ai partecipanti di indicare una parola che la esprimesse al meglio, i termini che hanno ottenuto più risposte sono “solitudine”, “complessa” e “isolati”. Per quanto riguarda poi il diritto a scegliere dove e con chi vivere, l’80% del campione ritiene che le persone con disabilità che vivono in Lombardia non possano compiere scelte in merito, come invece è previsto dall’articolo 19 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Dalle risposte dei partecipanti ai questionari online, infine, emerge una forte richiesta di una profonda rivisitazione del funzionamento dei servizi per la residenzialità: il 64% ritiene necessaria una loro riforma complessiva».
«Difficile rendere merito della ricchezza e della complessità poste in evidenza – si legge nel report , in particolare di quelle fortemente connesse a questioni di carattere locale. In generale sono prevalse le osservazioni critiche e quindi le segnalazioni dei problemi e dei disagi vissuti dalle persone con disabilità, dai familiari e dagli operatori. Non sono mancati, però, gli interventi che in apertura mettevano comunque in risalto i “grandi passi in avanti” che sono stati fatti e anche la considerazione che il mondo della disabilità stia vivendo una fase “vivace” e “di fermento”, così come gli apprezzamenti per l’esistenza di una rete fra i diversi attori del welfare sociale territoriale».
E da ultimo, ma non ultimo, nell’àmbito dei focus group gran parte dei partecipanti ha espresso un’opinione sostanzialmente positiva sulla Legge Regionale della Lombardia 25/22, pur esprimendo dubbi e perplessità legati soprattutto alla sua reale efficacia. Sono stati evidenziati, ad esempio, l’esigenza di informare e sostenere le persone con disabilità, il rischio di dover affrontare resistenze al cambiamento e un impianto amministrativo e burocratico elevato. (S.B.)
L’inclusione si fa solo insieme: i prossimi appuntamenti
° Martedì 6 febbraio, Zogno (Bergamo), Green House (ore 17).
° Martedì 13 febbraio, Albavilla (Como), Associazione Gruppo Primavera (ore 18).
° Giovedì 15 febbraio, Agrate Brianza (Monza-Brianza), Cittadella della Cultura (ore 9.30).
Per i programmi completi di questi incontri, fare riferimento a questo link. Per ogni altra informazione: ufficiostampa@ledha.it.