In merito al contributo di AIDIMA (Associazione Italiana Disability Manager) e SIDIMA (Società Italiana Disability Manager), apparso in «Superando.it» con il titolo Quel bando per disability manager proprio non va!, a margine di quanto già evidenziato dal presidente di tali organizzazioni Rodolfo Dalla Mora, vorrei segnalare a mia volta che il bando di cui si parla, con il quale è stato formalizzato l’Avviso di manifestazione di interesse per ricoprire l’incarico di disability manager presso la Città Metropolitana di Genova, a parere di chi scrive risulta viziato in radice, poiché a fronte dei requisiti richiesti, della tempistica e delle altre modalità per potersi candidare riportati nell’Avviso medesimo, viene previsto nella parte della Descrizione del ruolo che «con apposito atto organizzativo saranno [intuitivamente, in tempi successivi alla pubblicazione dell’Avviso, N.d.A.] definiti ruoli e compiti dell/la Disability Manager e le modalità di svolgimento da realizzarsi in stretta collaborazione con il Sindaco metropolitano e con i Consiglieri metropolitani, con il Segretario generale e con i Dirigenti della Città Metropolitana. Saranno inoltre individuati gli uffici dell’Amministrazione a supporto del quale le azioni saranno promosse».
In altre parole si è richiesto agli interessati di candidarsi senza conoscere preventivamente il ruolo e i compiti che avrebbero dovuto specificamente svolgere in caso di nomina.
Questa “anomala” impostazione del provvedimento, a parere dello scrivente, rende (oggi in modo ancora più evidente) affetto da nullità insanabile l’Avviso di interpello, considerato che la Pubblica Amministrazione non si è curata di provvedere (appunto) a “sanare” tale omissione neanche durante il decorso del termine per poter presentare le candidature, definendo i «compiti, ruoli e modalità di svolgimento della funzione di disability manager».
Inoltre, il presidente di AIDIMA e SIDIMA Dalla Mora si è soffermato anche sulla gratuità dell’incarico, presumendola dal fatto che nessun compenso, o altro emolumento, è stato previsto nell’Avviso di manifestazione di interesse e nemmeno si ricava dalle dichiarazioni rese nella istanza di partecipazione all’interpello.
Questa mancata precisazione da parte dell’Ente Locale, personalmente mi indirizza maggiormente a ritenere che proprio in quella parte dell’Avviso nella quale viene formulata la «riserva di definire», possa successivamente essere prevista una qualsivoglia forma di compenso (indennità o altro). Questa circostanza rafforza ancora di più l’impostazione deficitaria del provvedimento amministrativo che, in quanto promanato da una Pubblica Amministrazione, soggiace al rispetto dei princìpi di trasparenza e legalità, né può ritenersi modificato o affievolito nella sua natura giuridica, in forza delle specificazioni finali (anch’esse “anomale”) riportate nell’Avviso, che qui riprendiamo: «Altre informazioni: La presente procedura per il conferimento di incarico non assume caratteristiche concorsuali, non determina alcun diritto alla nomina né deve necessariamente concludersi con la nomina di uno dei partecipanti, rientrando nella discrezionalità dell’Amministrazione valutare la sussistenza di elementi sufficienti per conferire l’incarico. Si intende che la natura dell’incarico prevede le seguenti condizioni: assenza di vincolo di subordinazione, assenza di orario predeterminato, non inserimento funzionale nella struttura organizzativa, autonomia organizzativa per il raggiungimento dei risultati richiesti. La Città metropolitana si riserva il diritto di modificare, prorogare e revocare il presente avviso a suo insindacabile giudizio».
Rifacendomi dunque ai motivi sopra riportati, mi unisco alla richiesta avanzata dal presidente di AIDIMA e SIDIMA Dalla Mora, di rivisitazione dell’Avviso di interpello da parte della Città Metropolitana di Genova.