Con la scomparsa di Antonio Malafarina, perdiamo una Persona rara e preziosa, che innanzitutto non mancava mai di riconoscere come proprio maestro e amico Franco Bomprezzi, quello che per il nostro mondo era già una specie di “certificato di garanzia”. Poi il lavoro e i contributi forniti da Antonio in tutti questi anni hanno fatto il resto.
Quando poi dalla redazione di Superando è stato fatto il tuo nome quale nuovo direttore responsabile del giornale, non abbiamo avuto dubbi. E quando hai subito accettato, parlando di emozione intensa, «di un onore e al tempo stesso di una responsabilità, nel ricoprire il ruolo di timoniere di uno strumento di comunicazione diffuso, autorevole e prestigioso quale è Superando», quella stessa emozione l’hai trasmessa anche a noi.
Sia come direttore responsabile di questa testata, sia con le tue tante attività degli anni precedenti, hai dato un contributo molto importante a sviluppare una nuova cultura della disabilità, Antonio, con la convinzione di voler migliorare la condizione delle persone con disabilità, sapendo che la disabilità riguarda tutti e tutte e non solo chi la vive direttamente. E tutto a partire proprio dalle parole, che hai saputo usare in modo elegante, ma anche ironico e dissacrante, ben consapevole che utilizzare le “parole giuste” è anch’essa sostanza e niente affatto forma.
Quando vengono a mancare grandi Persone, è sin troppo facile dire che onorarne l’eredità sarà dura, ma tu ci hai lasciato tanto, in termini di forza, di coraggio e di temi da sviluppare, non ultimo il contributo a quella guida Comunicare la Disabilità. Prima la persona, che chiederemo al Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti dovrà diffondere il più possibile.
Buon viaggio, amico mio, buon viaggio direttore e grazie da parte dell’intero mondo che ruota attorno alla FISH, ma non solo: grazie da tutti coloro che credono ancora nell’umanità, in un’umanità che sa realmente accogliere tutte e tutti.