Si è conclusa a Ginevra l’87^ Sessione del Comitato ONU per l’eliminazione della discriminazione contro le donne, ovvero l’organismo indipendente che monitora l’attuazione della CEDAW (Convenzione ONU sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne), promulgata nel 1979 e ratificata dall’Italia con la Legge 132/85.
Come segnalato nel sito della Sezione italiana del Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite, la sessione si è chiusa con il discorso finale di Ana Peláez Narváez, presidente ad interim del Comitato ONU, che ha reso pubbliche le proprie conclusioni sulla situazione degli otto Stati esaminati proprio nella sua ultima sessione (Repubblica Centrafricana, Gibuti, Grecia, Italia, Niger, Oman, Tagikistan e Turkmenistan).
Il comunicato stampa originale con la sintesi delle osservazioni sulla situazione degli otto Stati è disponibile a questo link. Qui ne riportiamo la parte inerente alla situazione italiana.
«Pur accogliendo con favore le misure adottate dall’Italia per eliminare gli stereotipi di genere nei programmi televisivi di informazione e intrattenimento, il Comitato è tuttavia preoccupato per la persistenza del sessismo e degli stereotipi di genere a livello sociale e istituzionale. Il Comitato è stato inoltre turbato dai discorsi di odio contro le donne e le ragazze LBGTI [Lesbiche, Bisessuali, Gay, Transgender, Intersessuali, N.d.R.] e le donne e le ragazze con disabilità. Ha invitato l’Italia ad accelerare l’adozione di una strategia globale per eliminare gli stereotipi sui ruoli e le responsabilità delle donne e degli uomini nella famiglia e nella società, e a garantire le sanzioni imposte dall’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), nei casi di utilizzo di un linguaggio discriminatorio nei confronti delle donne e di discorsi di odio.
Il Comitato ha apprezzato la nomina della prima Presidente del Consiglio dei Ministri donna e gli sforzi dell’Italia per aumentare la rappresentanza femminile nei Consigli di Amministrazione delle società pubbliche, esprimendo tuttavia preoccupazione per il fatto che la rappresentanza femminile sia al Senato sia alla Camera dei Deputati sia diminuita dopo le elezioni del 2022 e che le donne continuino a essere significativamente sottorappresentate come presidenti di Commissioni Parlamentari e come ministri.
In conclusione, il Comitato ha raccomandato all’Italia di definire una strategia per garantire la parità di genere tra uomini e donne in tutti i settori della vita politica e pubblica e di fornire alle donne una formazione sulle capacità di leadership, sulle campagne elettorali e sulla costruzione dei collegi elettorali per prepararle a candidarsi a tutti i livelli di governo. (Simona Lancioni)
Per approfondire ulteriormente i temi trattati nel presente contributo, suggeriamo anche la consultazione, nel sito di Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa), delle Sezioni La violenza nei confronti delle donne con disabilità, Il contrasto all’abilismo e all’omolesbobitransfobia e Donne con disabilità. Questo stesso contributo è già apparso nel sito di Informare un’h, e viene qui ripreso – con alcune modifiche dovute al diverso contenitore – per gentile concessione.