«Quella Proposta di Legge ci crea perplessità e sconcerto. Non ci pare infatti questo il bisogno più urgente per garantire ai nostri figli diritti e cure necessarie»: lo si legge in una nota diffusa dall’ANGSA Nazionale (Associazione Nazionale Genitori di perSone con Autismo), a proposito della Proposta di Legge approvata nei giorni scorsi alla Camera, che passerà ora al Senato e che prevede, come si legge in «Quotidianosanità.it», «lo svolgimento di esibizioni di motocross freestyle all’aperto e all’interno degli ospedali per i ragazzi con disabilità e i pazienti, in particolare pediatrici, con gravi patologie, nonché l’opportunità per gli stessi di salire in sella a una moto (a trazione elettrica, in caso di ingresso negli ospedali) per vivere un’esperienza nuova, sotto il controllo di un pilota esperto, in accordo con i genitori e i medici curanti».
«Non abbiamo bisogno di moto in corsia – aggiungono dall’ANGSA – ma che siano garantiti i Livelli Essenziali di Assistenza, il rispetto delle linee guida riconosciute dalla ricerca scientifica e non di leggi “passatempo”. Nel testo di quella Proposta di Legge si dice che la moto terapia dovrà essere introdotta entro sei mesi dall’entrata in vigore della norma, ma a “invarianza” di bilancio. I soldi andranno trovati, quindi, tra quelli già scarsi stanziati per la Sanità e pertanto si dovranno tagliare risorse da servizi essenziali per far spazio al “freestyle motocross therapy”, modalità di cura che non ha alcuna validazione scientifica. Così si aumenta la confusione su cosa è prioritario e utile e cosa non lo è». (S.B.)
Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa ANGSA Nazionale (Luca Benigni), luca.benigni@gmail.com.
Articoli Correlati
- Progetto di Vita: anatomia di un Decreto Il recente Decreto Legislativo 62/24, applicativo della Legge Delega 227/21 in materia di disabilità, è stato giudicato da più parti come una vera e propria riforma radicale sul concetto stesso…
- Sordocecità, la rivoluzione inclusiva delle donne Julia Brace, Laura Bridgman, Helen Keller, Sabina Santilli. E poi Anne Sullivan. Le prime quattro erano donne sordocieche, la quinta era “soltanto” quasi completamente cieca, ma non si può parlare…
- L’autismo, il modello sociale e i temi della salute In riferimento al testo “Autismo: servono correzioni ai Decreti Attuativi della Legge Delega”, da noi recentemente pubblicato a firma di Giovanni Marino, presidente nazionale dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori di perSone…