L’11 marzo 1924 nasceva a Venezia lo psichiatra Franco Basaglia, ispiratore di un movimento culturale che ha portato all’approvazione di una legge di riforma della cura e della presa in carico delle persone con patologie psichiatriche (la nota Legge 180 del 1978), culminata nella chiusura dei manicomi. Per celebrarne il centenario della nascita, il Teatro della Cooperativa di Milano porterà in scena Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute, il celebre spettacolo di Marco Paolini, rappresentato per la prima volta nel 2011 (se ne legga anche su queste pagine), che denuncia l’orrore del famigerato programma di eugenetica nazista Aktion T4. «Un testo straordinario con tutta una serie di rimandi strettamente legati alle problematiche riguardanti i temi della salute mentale», come scrive Renato Sarti, direttore artistico del Teatro della Cooperativa, che fino al 3 marzo porterà appunto in scena lo spettacolo, assieme all’attrice con disabilità Barbara Apuzzo.
In occasione inoltre delle repliche dello spettacolo, lo stesso Teatro della Cooperativa organizzerà le Pillole di dignità, un ciclo di sette brevi incontri, voluti per indagare e riflettere sui temi legati alla disabilità e all’inclusione sociale in collaborazione con realtà del Terzo Settore milanese.
Nello specifico, sarà la LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), a collaborare per l’organizzazione di tre serate del ciclo di incontri, a partire dal 25 febbraio, con l’incontro Disabilità: l’assistenza non basta, durante il quale Marco Rasconi e Lella Manzoni, entrambi componenti della LEDHA, rifletteranno sull’istituzionalizzazione e sul rischio che per “alcune persone” sia più importante rispondere ai bisogni assistenziali, trascurando di conseguenza tutto il resto, ovvero le aspirazioni, i desideri e i progetti di vita.
Il 27 febbraio, poi, è in programma Non è solo una questione di parole, per ragionare attorno all’uso delle parole e sul fatto che il modo in cui “parliamo di disabilità” riflette il posto che riserviamo alle persone con disabilità nella società. Per l’occasione dialogheranno Matteo Schianchi, storico e ricercatore all’Università di Milano-Bicocca, e la giornalista Ilaria Sesana.
Il 1° marzo, quindi, il tema sarà Disabilità: una storia a parte?, con la partecipazione ancora di Matteo Schianchi, per volgere lo sguardo al passato, allo scopo di comprendere meglio il presente delle persone con disabilità.
Gli altri incontri in programma saranno Mamma, dimmi che cos’è il desiderio (24 febbraio), che prenderà ispirazione dal laboratorio Amori fragili, amori negati, promosso dal CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità d’Accoglienza), durante il quale sono emersi spunti di riflessione sui diritti delle persone con fragilità, in particolare per quanto riguarda quello alla sessualità e all’affettività. Su questi temi e su come superare il tabù del “corpo imperfetto”, visto solo come oggetto di cura e protezione, si confronteranno Barbara Apuzzo, Giovanni Gaiera e Laura Spoldi del CNCA.
Il 28 febbraio, invece, sarà la volta di LGBTQIA+ e disabilità, incontro che vedrà Barbara Apuzzo e Carlotta Serra, coordinatrice e operatrice sociale della Cooperativa Lotta contro l’Emarginazione, riflettere sull’intersecarsi di queste due condizioni e sulle discriminazioni che ancora (spesso) comportano, mentre il giorno successivo (29 febbraio) verrà proiettato il documentario Non è amore questo, dedicato al desiderio nelle sue molteplici declinazioni, raccontato attraverso il ritratto di una persona. E infine, il 2 marzo è in programma Disability Glam. La disabilità svelata, con la proiezione delle fotografie di Gianfranco Falcone, psicologo e attivista. (I.S. e S.B.)
Le repliche di Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute (70 minuti) sono in programma il martedì, il mercoledì, il venerdì e il sabato alle 20, il giovedì alle 19.30 e la domenica alle 17. Per ulteriori informazioni: ufficiostampa@ledha.it.