«Uno tra i passaggi fondamentali per modificare in modo sostanziale il nostro sistema e soddisfare sempre più i bisogni dei cittadini e delle cittadine con disabilità»: così Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e componente del Consiglio di Presidenza del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro), si era espresso sulle nostre pagine rispetto allo schema di Decreto Legislativo denominato Definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base e accomodamento ragionevole e della valutazione multidimensionale per l’elaborazione e l’attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato (Atto di Governo n. 122), uno dei provvedimenti attuativi della Legge Delega 227/21 in materia di disabilità, al momento del via libera, da parte della Conferenza Unificata Stato-Regioni, a quello stesso schema di Decreto. In particolare, Falabella si era dichiarato soddisfatto sul punto riguardante la definizione di condizione di disabilità, «ove si parla di voler analizzare e disciplinare la disabilità stessa dal punto di vista della prospettiva individuale, ma anche dell’interazione con l’ambiente, quello che costituisce uno dei passaggi cruciali della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, che resta per noi il principale riferimento e che dovrà esserlo anche nella concreta applicazione della Legge Delega 227/21».
Già in precedenza, il Centro Studi Giuridici HandyLex della FISH aveva parlato di «un testo che introduce importanti cambiamenti nella normativa relativa alla disabilità in Italia, riguardante la definizione della condizione di disabilità, la valutazione di base, l’accomodamento ragionevole e la valutazione multidimensionale per l’elaborazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato», sottolinenando soprattutto, tra le principali novità, «la riunificazione e la semplificazione degli accertamenti per l’invalidità civile, l’handicap e la disabilità ai fini lavorativi in una definizione omnicomprensiva di condizione di disabilità. Senza trascurare l’introduzione di una valutazione multidimensionale della disabilità per la creazione di progetti di vita personalizzati».
Attualmente l’Atto di Governo n. 122 è all’esame della X Commissione del Senato (Affari sociali, Sanità, Lavoro pubblico e privato, Previdenza sociale) e della XII Commissione della Camera (Affari sociali), che tra le varie Audizioni in programma, prevede anche quella della FISH, dalla quale sono state prodotte due analoghe e ampie Memorie, frutto di un’analisi condivisa e approfondita, all’interno della propria rete associativa, nelle quali si conferma il favore per lo schema di Decreto, formulando tuttavia alcune richieste di revisione.
Rimandando Lettori e Lettrici al testo integrale di tali Memorie (disponibili rispettivamente a questo e a questo link), va sottolineato, in sintesi, che le modifiche richieste concernono ad esempio la scuola, l’inserimento delle disabilità del neurosviluppo a fianco delle altre forme di disabilità, la valorizzazione della Disability Card (Carta Europea della Disabilità) quale documento di certificazione, ma sono in generale caratterizzate dalla necessità di snellire ulteriormente le procedure burocratiche legate all’accertamento e alla valutazione della disabilità, mantenendo sempre come punti fermi da una parte il progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato della persona con disabilità, dall’altra la necessità di fare riferimento, in ogni àmbito della vita, agli “accomodamenti ragionevoli”, una delle basi stesse della Convenzione ONU. (S.B.)
Ricordiamo ancora i link (questo e questo) ai quali sono disponibili le Memorie presentate dalla FISH alle Commissioni di Camera e Senato.
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