«Con circolare del 21 febbraio – denunciano dall’UTIM di Torino (Unione per la Tutela delle Persone con Disabilità Intellettiva) – il Comune di Torino ha scritto ai gestori dei servizi socio-sanitari residenziali e semiresidenziali per informare che i soggiorni estivi delle persone con disabilità avranno nel 2024 non più una durata di 14 giorni come in precedenza, ma una durata massima di 7 giorni per gli utenti dei servizi residenziali (Comunità alloggio) e di 10 giorni per quelli dei Centri diurni, il tutto per la necessità di risparmiare 300.000 euro sul bilancio complessivo dell’Ente, che vale 4 miliardi, come comunicato informalmente dal Comune».
«Va ricordato – sottolineano dall’UTIM – che il periodo di soggiorno è riconosciuto, anche da evidenze cliniche, come positivo per gli utenti delle Comunità e dei Centri e inoltre è spesso l’unico momento di “tregua” per i familiari degli utenti, sia di quelli che frequentano i servizi di giorno, sia di quelli che vivono in Comunità, ma che spesso tornano a casa per giorni in famiglia. E in merito al risparmio di risorse, riteniamo inaccettabile un taglio sui soggiorni, anche a fronte del fatto che le prestazioni LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), ai sensi dell’articolo 30 del DPCM 12 gennaio 2017, prevedono sia per le prestazioni residenziali, sia per le semi-residenziali “interventi di sollievo», che vanno intesi in modo estensivo, anche come soggiorni per gli utenti».
Alla luce di tutto ciò, la stessa UTIM ha promosso per il 4 marzo (ore 13), un volantinaggio di protesta, di fronte a Palazzo Civico di Torino, sede del Consiglio Comunale. (S.B.)
A questo link è disponibile il testo integrale del volantino prodotto dall’UTIM. Per ulteriori informazioni: utim@utimdirittihandicap.it.
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