Il 13 dicembre 2006, com’è noto, le Nazioni Unite hanno approvato a New York la Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità. L’Italia ha poi provveduto alla ratifica di tale documento “strategico”, con la Legge 18 del 2009, approvata il 3 marzo di quell’anno.
Proprio il 3 marzo scorso, dunque, si è festeggiato il quindicesimo “compleanno” di quella ratifica, importante traguardo per le persone con disabilità del nostro Paese, in quanto costituisce per tutti noi un “volano” per una società in cui sentirsi sempre più protagonisti e liberi.
Grazie alla Convenzione e alla ratifica di essa, infatti, la disabilità non viene più considerata un problema di salute, quanto piuttosto una questione di diritti: «Ogni trattamento discriminatorio che non ha alcuna giustificazione rappresenta una grave violazione dei diritti umani». E ancora: «La disabilità dipende strettamente dall’interazione tra la persona e l’ambiente». Sono questi i civilissimi principi recepiti anche dalla recente Legge Delega 227 del 2021 in materia di disabilità.
Come detto, il 3 marzo scorso ha coinciso con il quindicesimo anno dalla ratifica della Convenzione da parte dell’Italia e in tal senso condivido pienamente l’iniziativa del Ministero dell’Istruzione e del Merito e di quello per le Disabilità che, in occasione di questa speciale ricorrenza, hanno organizzato una serie di iniziative che vedono il coinvolgimento delle scuole, statali e paritarie, e delle Associazioni rappresentative delle persone con disabilità.
In particolare, l’evento di apertura della ricorrenza è in programma per la mattinata del 6 marzo (ore 10), presso la nuova Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati, dove sarà convocata una seduta congiunta dell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità e dell’Osservatorio Permanente per l’Inclusione Scolastica, che sarà possibile seguire in streaming.
In tale occasione, come da apposita Nota del Ministero dell’Inclusione e del Merito, saranno anche presentate da parte di alcune istituzioni scolastiche le buone prassi adottate in tema di inclusione.
Al riguardo, quale preside con disabilità, e in vista della giornata celebrativa del 6 marzo, approfitto di queste colonne per rinnovare una mia proposta alla FISH, la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, affinché sottoscriva un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, protocollo attraverso il quale la Convenzione ONU venga fatta propria dal Ministero stesso e veicolata tra le istituzioni scolastiche del nostro Paese, diventando il “manifesto” della scuola italiana contro ogni pregiudizio e per i diritti umani. Il risultato finale dovrebbe essere quello che l’imminente evento commemorativo della ratifica della Convenzione diventi “strutturale” e venga organizzato “sistematicamente” il 3 marzo di ogni anno.
Ritengo che soltanto così la Convenzione ONU potrà contribuire a diffondere già a partire dalle giovani generazioni e dai banchi di scuola una nuova cultura della disabilità, vista non più come un rischio e un pericolo, ma come un’occasione imperdibile di scambio e di crescita umana e sociale.