«Siamo donne, oltre la sindrome c’è di più»: in vista della Giornata Internazionale della Donna dell’8 marzo, l’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) ha preso in prestito le parole di Martina Mencuccini, pubblicate sulla pagina di marzo del calendario 2024 della propria Sezione di Roma. «Una frase semplice – sottolineano dall’Associazione -, ma che contiene il bisogno e il diritto fondamentale delle donne con sindrome di Down: essere riconosciute, appunto, in quanto donne, al di là della propria disabilità. Martina Mencuccini ha 41 anni, vive con la mamma, ha due sorelle e tanti nipoti. Frequenta un corso di pittura, ama la musica e ha partecipato ai laboratori di educazione all’autonomia della nostra Sezione di Roma».
In occasione dell’8 marzo, dunque, l’AIPD intende dare la maggior visibilità possibile al Terzo Manifesto sui diritti delle donne e delle ragazze con disabilità nell’Unione Europea, reso pubblico nei giorni scorsi dall’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità di cui la stessa AIPD è parte attiva, Manifesto già ampiamente presentato sulle nostre pagine e del quale è disponibile anche la traduzione italiana a questo link (a quest’altro link ne è disponibile anche la versione Easy to Read, ossia “facile da leggere e da comprendere”).
«Bisogna concentrare l’attenzione su un tema fondamentale – dichiara Gianfranco Salbini, presidente nazionale dell’AIPD -: l’uguaglianza e le pari opportunità per le donne con sindrome di Down che come tutte le donne meritano di godere dei diritti fondamentali, inclusi il diritto all’istruzione, al lavoro, alla salute e alla partecipazione piena e attiva nella società. Tuttavia, spesso esse si trovano ad affrontare discriminazioni che ne limitano le possibilità professionali e personali. Eppure, noi familiari e noi associazioni, siamo testimoni ogni giorno che molte di loro hanno talenti e abilità uniche da offrire, ma nonostante questo, spesso si trovano ad affrontare discriminazioni e pregiudizi sul posto di lavoro. È pertanto fondamentale sensibilizzare i datori di lavoro sull’importanza di offrire opportunità inclusive e di creare ambienti che accolgano e valorizzino la diversità. Inoltre, è importante garantire che le donne con sindrome di Down abbiano accesso a servizi sanitari di qualità, che rispondano alle loro esigenze specifiche».
«La lotta per l’uguaglianza e le pari opportunità per le donne con sindrome di Down – aggiunge Salbini – non riguarda solo loro, ma riguarda l’intera società. Quando tutte le persone, indipendentemente dalla loro capacità, hanno la possibilità di realizzare il loro pieno potenziale, tutta la società, infatti, ne potrà beneficiare. In questo 8 marzo, invitiamo quindi tutti a unirsi a noi nell’impegno per promuovere l’uguaglianza e le pari opportunità per le donne con sindrome di Down, sostenendo le loro aspirazioni, valorizzando le loro capacità e lavorando insieme per costruire un mondo più inclusivo e equo per tutti. E tutti ne saremo arricchiti». (S.B.)
Per ulteriori informazioni: ufficiostampaaipd@gmail.com.