«Ho vinto la prima edizione di questo Premio con un reportage inchiesta pubblicato sull’“Espresso”, corredato dalle fotografie di Gianni Cipriano, in cui racconto e denuncio per la prima volta fuori dai confini della Svizzera, l’esistenza nel Cantone di Ginevra di un’educazione segregativa per tanti bambini con disabilità che vengono confinati in scuole ghetto, senza un vero programma scolastico, senza valutazione, senza diplomi, senza o con poca interazione con i bambini ritenuti normali. Questo Premio è stato dunque una luce di fatto su questi bambini resi invisibili e sulla battaglia che le loro famiglie portano avanti per vedere garantito ai propri figli il diritto a esistere. Sono per questo felice di far parte questa volta della giuria di un’iniziativa che vuole essere quasi un invito per noi, giornaliste e giornalisti, di raccontare con occhi diversi il tema della disabilità, facendo attenzione, se possibile ancora di più, a quello che accade all’interno delle nostre democrazie e spesso in luoghi al di sopra di ogni sospetto come appunto la Svizzera»: a raccontarlo è Sabrina Pisu, giornalista che ha vinto lo scorso anno la prima edizione del Premio Giornalistico Paolo Osiride Ferrero, ideato dalla CPD di Torino (Consulta per le Persone in Difficoltà), in memoria di colui che ne fu per oltre vent’anni il presidente, caratterizzandosi come un vero pilastro del mondo della disabilità e del volontariato torinese e non solo.
L’iniziativa, della cui giuria presieduta da Luigi Contu, direttore dell’ANSA, anche la stessa Sabrina Pisu fa parte quest’anno, sta vivendo ora la sua seconda edizione, alla quale si potrà partecipare fino al 31 marzo. Partecipandovi, sarà possibile concorrere per le tre categorie previste (carta stampata, radio e tv, web e social), per ciascuna delle quali sarà riconosciuto un premio in denaro di 2.000 euro.
Si dovrà farlo, come spiegano i promotori, con «testi e prodotti editoriali che siano stati in grado di accendere l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni sul tema della disabilità attraverso il racconto di storie originali che si pongano in una chiave esemplare oltreché di indagine o di denuncia, promuovendone l’approccio più corretto all’interno dei media. Il tutto con l’obiettivo di migliorare la percezione generale su queste tematiche, superando l’ancora troppo frequente punto di vista pietistico e strumentalizzante e facendo progredire la comunicazione verso una modalità più rispettosa, innovativa e moderna».
Il concorso si avvale del sostegno e della partnership strategica con la Fondazione CRT, oltreché della collaborazione con il Master in Giornalismo Giorgio Bocca dell’Università di Torino, delle Associazioni Angelo Burzi e Opes, della media partnership con l’Agenzia ANSA, del patrocinio della Regione Piemonte, della Città di Torino, della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e dell’Ordine del Giornalisti del Piemonte e della richiesta di patrocinio ai Ministeri della Cultura e per le Disabilità. (S.B.)
A questo link sono presenti il regolamento, il modulo per la domanda di partecipazione (entro il 31 marzo). Per ogni altra informazione: premiogiornalistico@cpdconsulta.it.