«I numeri degli infortuni sul lavoro al femminile continuano ad attestarsi su livelli elevati, così come i dati sull’inserimento lavorativo delle donne ci parlano di un mercato in cui sono proprio le donne con disabilità a subire una doppia discriminazione e ad essere ancor più escluse rispetto agli uomini con disabilità»: lo ha sottolineato Zoello Forni, presidente nazionale dell’ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro), a margine della presentazione da parte della stessa ANMIL, in occasione della Giornata Internazionale della Donna di oggi, 8 Marzo, del rapporto Donne e infortuni. Le protagoniste si raccontano. Focus sul reinserimento lavorativo, documento curato dall’esperto statistico dell’ANMIL Franco D’Amico (disponibile a questo link).
«L’iniziativa – spiegano dall’ANMIL – mira a richiamare l’attenzione su quanto sia ancora necessario fare per migliorare la sicurezza sul lavoro delle donne e, all’indomani di un infortunio cui consegue una disabilità permanente, favorire il loro reinserimento lavorativo come pure quello delle superstiti dei caduti sul lavoro. Pertanto, parliamo di una spinta a risvegliare l’impegno collettivo per il superamento dei principali fattori di discriminazione di genere e degli ostacoli e le resistenze che la questione richiama».
«Nel 2023 – ricorda Forni – vi sono stati in Italia ben 585.356 infortuni totali, di cui 207.484 hanno riguardato le donne, mentre nello stesso anno i casi mortali hanno coinvolto ben 1.041 lavoratori, di cui 86 erano donne. Per quanto riguarda, poi, le malattie professionali denunciate, sempre nel 2023 sono state 72.754 di cui ben 19.147 sono state quelle che hanno interessato le donne. Si tratta di numeri da non sottovalutare, se si pensa che le donne generalmente non sono occupate nelle attività ad alto rischio infortunistico, nelle quali è molto più presente la componente maschile».
«In questa ricorrenza – conclude pertanto il Presidente dell’ANMIL – è importante sottolineare come queste donne, oltre al trauma dell’infortunio e ai suoi risvolti nella vita quotidiana, vanno spesso incontro a gravi difficoltà di reinserimento nel mondo del lavoro. Vi sono poi donne per le quali un incidente sul lavoro o una malattia professionale hanno significato perdere il proprio compagno di vita, anche a loro l’ANMIL vuole dedicare questa Giornata e continuare ad impegnarsi con azioni concrete». (S.B.)
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