Sono tanti gli aspetti relativi alla disabilità sui quali l’AIAS di Bologna ha precorso i tempi proponendo iniziative audaci e innovative. Così è stato anche per i temi legati alla condizione delle donne con disabilità.
Viene da fare questa considerazione rivedendo il video Non sto parlando di nessun’altra, realizzato dalla regista Maria Cristina Lasagni, e curato da un gruppo di donne con disabilità del CDH (Centro Documentazione Handicap) e della stessa AIAS bolognese, ora che è stato messo online (è visibile a questo link).
Si tratta di un cortometraggio della durata di 17,44 minuti presentato in occasione del convegno nazionale Al silenzio, all’imbarazzo, all’invisibilità: tra femminile e handicap, organizzato a Bologna dall’AIAS locale, in collaborazione con il Progetto Donna del Comune ospitante, il 28 febbraio 1991.
Da un punto di vista tecnico le immagini che sono giunte sino a noi non sono di alta qualità, essendo state riversate da un VHS (acronimo di Video Home System, le vecchie videocassette) grazie al prezioso lavoro di recupero di Marino Lagorio, Luca Malvicini e Gianfranco Caramella, ma i contenuti hanno ancora qualcosa da dirci.
Le storie di donne con e senza disabilità indagano tre aree – lo sguardo, la diversità e l’amore –, con un intreccio narrativo volutamente studiato per rendere difficile comprendere chi abbia una disabilità e chi no, a meno che non sia la stessa donna a dichiararlo. Tutte loro si autorappresentano in un racconto corale che tende trascendere le differenze.
Anche il convegno, uno dei primi realizzati in Italia su questi temi, fu di altissimo spessore. Vi parteciparono, tra le altre, Rosanna Benzi, Miriam Massari, Clara Sereni, Maria Cristina Pesci, Carla Gallo Barbisio, Giuliana Ponzio, Paola Galli.
Anche il convegno, uno dei primi realizzati in Italia su questi temi, fu di altissimo spessore. Vi parteciparono, tra le altre, Rosanna Benzi, Miriam Massari, Clara Sereni, Maria Cristina Pesci, Carla Gallo Barbisio, Giuliana Ponzio, Paola Galli. L’intervento di Rosanna Benzi, che partecipò con un video (mostrato postumo, giacché lei era scomparsa il 4 febbraio 1991) nel quale già allora parlava di «un doppio tipo di emarginazione, come donna e come handicappata», è anch’esso disponibile online su YouTube (sottotitolato) a questo link (lunghezza: 8,18 minuti), mentre gli atti del convegno furono pubblicati su «Rassegna Stampa Handicap» (n. 9, settembre 1991), ma al momento non sono disponibili online.
Sono invece liberamente fruibili gli atti (a questo link), curati da Valeria Alpi, del quasi omonimo convegno Al silenzio…, all’imbarazzo…, all’invisibilità. Tra femminile e disabilità, realizzato dall’AIAS Bologna il 3 marzo 2007. Anche qui figure che sono punti di riferimento, la stessa Valeria Alpi, Maria Cristina Pesci, Emilia Napolitano e tante altre.
Molte cose sono cambiate dagli Anni Novanta in poi. Oggi è più frequente che si parli in pubblico della doppia discriminazione (ossia della discriminazione multipla) delle donne con disabilità. Il termine handicap è sparito, e la disabilità è intesa in termini relazionali e di diritti umani. Ma le donne di ieri e di oggi, con e senza disabilità, devono ancora fare i conti con gli sguardi, la diversità e l’amore, mentre cercano di dare forma alla propria autonomia e alla propria identità. (Simona Lancioni)
Ringraziamo Andrea Pancaldi per la segnalazione.
Sia il presente contributo che l’immagine utilizzata sono già apparsi nel sito di Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa) e vengono qui ripresi – con minime modifiche sul testo dovute al diverso contenitore – per gentile concessione.
Sul tema Donne e disabilità, suggeriamo sempre anche la consultazione, nello stesso sito di Informare un’H, dell’omonima Sezione.
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