Applicare alle gravi cerebrolesioni acquisite un metodo sperimentato per le demenze

«Vogliamo proporre l’applicazione del metodo “Atelier”, sperimentato da anni per le demenze, anche alle gravi cerebrolesioni acquisite tramite il progetto “In.Di.C.A.” (Interventi Diretti sulle Cerebrolesioni Acquisite), da noi promosso, già sperimentato nel 2023 e tuttora in essere»: lo dicono da ATRACTO (Associazione Traumi Cranici Toscana) e dalla Cooperativa Sociale toscana Nomos, presentando l’incontro “L’applicazione del ‘Metodo Atelier®’: dalle demenze alle gravi cerebrolesioni acquisite”, in programma per il 22 marzo a Firenze

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Il logo di ATRACTO (Associazione Traumi Cranici Toscani)

«Vogliamo proporre l’applicazione del metodo Atelier, sperimentato da anni per le demenze, anche alle gravi cerebrolesioni acquisite tramite il progetto In.Di.C.A. (Interventi Diretti sulle Cerebrolesioni Acquisite), da noi promosso, già sperimentato nel 2023 e tuttora in essere»: lo dicono da ATRACTO (Associazione Traumi Cranici Toscani) e dalla Cooperativa Sociale toscana Nomos, presentando l’incontro denominato L’applicazione del “Metodo Atelier®”: dalle demenze alle gravi cerebrolesioni acquisite (sottotitolo: I risultati del progetto pilota In.Di.C.A., realizzato con il contributo della Fondazione CR Firenze, per la presa in carico di persone con Gravi Cerebrolesioni Acquisite e dei loro familiari), in programma per la mattinata di venerdì 22 marzo a Firenze (Innovation Center Fondazione CR Firenze, Lungarno Soderini, 21 ore 9-13.30).

«In.Di.C.A. – spiegano ancora da ATRACTO e Nomos – prevede un percorso personalizzato in base ai bisogni delle famiglie, cercando di intervenire positivamente sul benessere e sulla qualità di vita della persona con grave cerebrolesione acquisita e della famiglia. In particolare, a seguito di una prima analisi conoscitiva, con questionari validati, viene appunto proposto un progetto d’intervento individualizzato che può essere svolto sia a livello di gruppo, tramite attività di laboratorio, o nel caso in cui il percorso laboratoriale non risulti adatto, tramite un percorso domiciliare. Sulla base poi del progetto personalizzato si prevede l’attivazione di vari professionisti, quali ad esempio l’educatore, l’operatore socio sanitario (OSS), i terapisti, l’ADB (addetto all’assistenza di base (ADB) e lo psicologo, oltre alla realizzazione di un gruppo di supporto ai caregiver. Il progetto, va ricordato, viene svolto a Grosseto, Firenze e nella Zona Valdarno Aretino ed è gratuito per gli utenti». (S.B.)

A questo link è disponibile il programma completo. Per ulteriori informazioni: presidente@atracto.it.

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