«Cambiare lo sguardo con cui ci si approccia alla disabilità è la nostra sfida del 2024. Abbiamo deciso di lanciare un messaggio di attivazione che sta coinvolgendo l’intera società, non solo la nostra comunità, perché la disabilità riguarda davvero tutti e tutti devono poter agire per cambiare la cultura che determina la discriminazione. Con questa campagna mostriamo come ciascuno di noi può contribuire all’inclusione, ascoltando e guardando senza filtri distorti le persone con sindrome di Down, le loro esigenze e desideri. Solo così possiamo abbattere i muri che ancora limitano le vite delle persone con disabilità intellettiva»: a dirlo è Antonella Falugiani, presidente del CoorDown (Coordinamento Nazionale Associazioni delle Persone con Sindrome di Down), che proseguendo una tradizione ormai inaugurata molti anni fa, anche quest’anno, in occasione della Giornata Mondiale della Sindrome di Down di oggi, 21 marzo (World Down Syndrome Day), dedicata al tema End the Stereotypes (“Fine degli stereotipi”), ha lanciato la nuova campagna di sensibilizzazione internazionale denominata Assume That I Can (che in italiano suona più o meno come “Pensa che possa farlo”), per chiedere appunto a tutti e tutte di partecipare a mettere fine ai pregiudizi, sostenendo le concrete potenzialità di ogni persona con sindrome di Down.
Ebbene, in soli quattro giorni dal lancio, il video che è al centro della campagna, è già diventato un fenomeno mondiale, raggiungendo oltre 100 milioni di visualizzazioni sui vari canali social.
«Questo racconto cinematografico di 90 secondi – sottolineano dal CoorDown – ha varcato i confini della comunità delle persone con disabilità, riuscendo a diventare universale, toccando ogni diversità e coinvolgendo chiunque si senta sottovalutato e limitato dalle basse aspettative che gli vengono imposte dalla società. Infatti, attivisti, attrici, modelle, advocates e persone comuni stanno facendo eco a questa campagna, rilanciando il video interpretato da Madison Tevlin».
«Ho scoperto che in psicologia esiste un concetto – disse a suo tempo alle Nazioni Unite Marta Sodano, trentenne con sindrome di Down – che in inglese si dice Self-Fulfilling Prophecy, cioè una profezia che si auto-avvera; perciò l’insegnante che pensa che lo studente non possa capire, si comporta di conseguenza, non spiega e fa avverare la profezia. Ma per me non esistono concetti facili e difficili. Se penso alle cose che non mi sono state spiegate e insegnate, questo mi fa arrabbiare!»: proprie dalle parole di Marta Sodano è nato il video Assume That I Can, dove una ragazza con sindrome di Down ha intorno persone che credono non possa bere un cocktail, praticare la boxe, studiare Shakespeare, andare a vivere da sola e così limitano le sue possibilità. Poi a metà film la svolta: la giovane donna invita con determinazione a usare in senso positivo la profezia autoavverante: se credi in me, se mi dai fiducia, potrai avere un impatto positivo e allora, forse, potrò raggiungere obiettivi, anche inaspettati. Un cambiamento profondo di immaginario che va oltre la denuncia dei diritti negati, chiama all’azione ogni persona che voglia combattere attivamente per realizzare una vera inclusione per tutti.
«I nostri social media – aggiungono dal CoorDown – si stanno popolando con i video delle testimonianze reali di persone con sindrome di Down provenienti da ogni parte del mondo, con gli esempi degli stereotipi che hanno dovuto affrontare e dei pregiudizi che hanno sovvertito. Un format breve e sorprendente che mostra come bambini, giovani e adulti con sindrome di Down possono suonare perfettamente il pianoforte, sciare, farsi un tatuaggio, tenere un Ted Talk di fronte a un grande pubblico, vincere un Emmy, ballare la breakdance, pattinare, avere un lavoro, andare all’università, vivere da soli, avere una relazione e sposarsi».
Come sempre la campagna internazionale, nata nel nostro Paese, si avvale del contributo di diverse Associazioni internazionali che in contemporanea hanno lanciato il film a livello globale: Canadian Down Syndrome Society, National Down Syndrome Society, Global Down Syndrome Foundation, Down’s Syndrome Association UK, Down Syndrome Australia and New Zealand Down Syndrome Association.
Assume That I Can – sostenuto anche dalle Fondazioni Compagnia di San Paolo e Cariplo – è nato dalla collaborazione con l’Agenzia SMALL di New York ed è stato prodotto da Indiana Production per la regia di Rich Lee e la direzione della fotografia di Christopher Probst. La musica è stata composta e realizzata da Stabbiolo Music.
«Lavoriamo con il CoorDown da dodici anni – dichiarano Luca Lorenzini e Luca Pannese, Executive Creative Directors di SMALL New York – ma non abbiamo mai visto dei risultati come questi. Qualcuno ama il messaggio, altri la realizzazione, altri amano entrambi. Evidentemente questo film parla di qualcosa che le persone avevano bisogno e voglia di sentire e per questo decidono di condividerlo». (S.B.)
A questo link è disponibile un testo di ulteriore approfondimento. Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: ufficiostampa@coordown.it (Paola Amicucci).
La Giornata Mondiale della Sindrome di Down
Si tratta di un appuntamento internazionale – voluto da DSI (Down Syndrome International) e sancito ufficialmente anche da una Risoluzione dell’ONU del 2012 – nato per diffondere una maggiore consapevolezza e conoscenza sulla sindrome di Down, per creare una nuova cultura della diversità e per promuovere il rispetto e l’inclusione nella società di tutte le persone con sindrome di Down.
La scelta della data del 21 marzo non è casuale: la sindrome di Down, infatti, detta anche trisomia 21, è caratterizzata dalla presenza di un cromosoma in più – tre invece di due – nella coppia cromosomica n. 21 all’interno delle cellule.
End the Stereotypes (“Fine degli stereotipi”) è il tema scelto per la Giornata di quest’anno.
La comunicazione internazionale del CoorDown
Nato nel 1987 allo scopo di promuovere azioni di comunicazione condivise tra le diverse organizzazioni italiane impegnate nella tutela e nella promozione dei diritti delle persone con sindrome di Down, il CoorDown crede da sempre e investe nella comunicazione di qualità. Ormai da molti anni, infatti, in collaborazione con agenzie di pubblicità note a livello internazionale, realizza campagne innovative (delle quali si è di volta in volta puntualmente occupata anche la nostra testata), che hanno ricevuto i più ambìti riconoscimenti.
A questo link è disponibile l’elenco delle varie campagne finora realizzate dal Coordinamento.