Casi di maltrattamenti e violenze che continuano a ripetersi immutati nel tempo

«Questi casi continuano a ripetersi quasi immutati nel tempo, dal Sud al Nord del nostro Paese: una volta di più, quindi, chiediamo una radicale riforma del sistema dei servizi riabilitativi, semiresidenziali e residenziali in Italia»: a dirlo è il presidente della Federazione FISH Falabella, commentando l’ennesimo triste caso di maltrattamenti e violenze nei confronti di persone con disabilità, verificatosi in una residenza protetta (?) in Liguria

Ottobre 2020Uomo disperato, con le mani sulla faccia: all’Istituto Oasi Maria Santissima di Troina (Enna), struttura classificata come di interesse regionale per il ritardo mentale e l’involuzione cerebrale, un operatore socio sanitario, dopo il test del DNA, confessa la violenza carnale nei confronti di una donna con disabilità.
Dicembre 2021: ordinanza cautelare nei confronti di trentacinque persone accusate, a vario titolo, di tortura, maltrattamenti e sequestro di persona, dopo quanto accertato dalla Guardia di Finanza, che ha portato alla luce gravissimi episodi nei confronti di persone con disabilità intellettiva e psichiatrica, presso la struttura residenziale convenzionata Suor Rosina La Grua di Castelbuono, in provincia di Palermo.
Gennaio 2023: chiudevano le pazienti a chiave nelle stanze, le legavano ai letti o alle sedie con le lenzuola. Le prendevano per i capelli e per il corpo, colpite al volto con schiaffi e pugni e trascinate per i corridoi. Almeno 25 le vittime, pazienti con disabilità tra o 40 e i 60 anni della struttura sanitaria Don Uva di Foggia. Tra le accuse contestate anche gli abusi sessuali compiuti da un operatore su una donna e quelle dell’operatore socio sanitario che ha indotto un paziente a violentare una donna…
Era questo il triste elenco di alcuni fatti di cronaca che producevamo poco più di un anno fa sulle nostre pagine, ricordando però che andando avanti e indietro nel tempo avremmo potuto purtroppo trovare varie altre situazioni simili.

Cronaca di oggi: «Otto operatori sociosanitari impiegati in una residenza protetta per disabili sono stati indagati per aver picchiato alcuni degenti»: lo si legge in una nota diffusa dall’ANSA, che spiega come la vicenda sia accaduta ad Imperia, dove a innescare le indagini sarebbe stata la caduta di un giovane con disabilità all’interno della struttura, con la successiva inchiesta che ha portato appunto «alla luce un teatro di gravi fatti di reato commessi nei confronti di diversi disabili ricoverati, vittime di spintonamenti, tirate di capelli, schiaffi e colpi sulla testa, da parte di chi avrebbe dovuto, invece, occuparsi della loro cura».

«È quasi paradossale – commenta in una nota Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – che la vicenda riguardi quella che si chiama “residenza protetta”, ma ciò fa subito balzare agli occhi quanto la nostra Federazione afferma ormai da anni, ovvero che il cosiddetto “welfare di protezione” delle persone con disabilità non protegge affatto, quando va bene, arrivando poi a queste aberrazioni di maltrattamenti e violenze nei casi peggiori, come questo della Liguria».

«In primo luogo – prosegue Falabella – chiediamo a chi di competenza il pieno accertamento delle responsabilità e una pena adeguata per coloro che si siano resi protagonisti di quei comportamenti. E tuttavia non possiamo non riflettere sul fatto che questi casi, come testimoniato purtroppo dalle cronache nazionali e locali sin troppo frequentemente, continuano a ripetersi quasi immutati nel tempo, dal Sud al Nord del nostro Paese. Una volta di più, quindi, torniamo a chiedere una radicale riforma del sistema dei servizi riabilitativi, semiresidenziali e residenziali, che a tutt’oggi rappresentano ancora la risposta prevalente, anche in termini di impiego delle risorse, ai bisogni delle persone con disabilità con necessità di forti sostegni. Il tutto, però, nel quadro di una riforma complessiva che trasformi il cosiddetto “welfare di protezione” in un welfare basato sui diritti umani, in parallelo alla definizione di una concreta strategia di deistituzionalizzazione delle persone con disabilità». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: ufficiostampa@fishonlus.it.

 

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