«Solo quattro postazioni, due per lato nell’intera platea, in numero assolutamente insufficiente anche rispetto a quanto stabilito dal Decreto Ministeriale 236/89 che prevede un limite minimo di due posti ogni 400. Si tratta inoltre di posti completamente fuori norma, in quanto posizionati al margine destro e al margine sinistro della platea, con un gradino di circa 10 centimetri, pericoloso e impossibile da affrontare anche con l’aiuto competente di un accompagnatore. E ancora, due dei quattro posti, isolati e lontani dal proprio accompagnatore, sono addirittura posizionati in modo da occupare in parte la gradinata che consente agli altri spettatori l’accesso agli anelli superiori del teatro. Una situazione, questa, che costringe spesso i pochissimi e “privilegiati” spettatori con disabilità a posizionarsi direttamente nel corridoio prospiciente la platea, nel mezzo del passaggio degli altri spettatori, corridoio pericoloso da percorrere, con rischio di cadute per persone con mobilità ridotta o ribaltamento per persone in carrozzina a causa delle canaline di copertura dei cavi tecnici, sopraelevate rispetto al pavimento».
Questa la situazione del Teatro D’Annunzio di Pescara, come viene denunciata dall’Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo, dalla quale si aggiunge che «non è possibile nemmeno paventare l’ipotesi di spostare alcune manifestazioni del Teatro D’Annunzio all’interno del Teatro Flaiano, che presenta anch’esso problemi di accessibilità con un palco non accessibile alle persone con disabilità motoria».
In tal senso, proprio il presidente dell’Associazione Claudio Ferrante è stato suo malgrado protagonista di un episodio quasi paradossale il 29 febbraio scorso, quando, invitato in veste di relatore alla manifestazione per la Giornata Internazionale delle Malattie Rare, è stato costretto a parlare al buio sotto il palco in platea, non potendo salire sul palco con la sua carrozzina a causa delle barriere architettoniche. Una palese discriminazione, questa, vissuta tra l’altro anche da un giovane con Malattia Rara di Francavilla in carrozzina, costretto a restare in platea a differenza degli altri giovani presenti.
«Tale discriminazione e violazione dei diritti umani causata dalle barriere architettoniche – ricorda Ferrante – è avvenuta in presenza delle Istituzioni Comunali e Regionali, rappresentate dall’assessora alle Politiche della Disabilità del Comune di Pescara Nicoletta Di Nisio e dall’ex assessora regionale alla Sanità Nicoletta Verì. Come Associazione Carrozzine Determinate, dunque, chiediamo a tutte le Istituzioni che finalmente, dopo sessantuno anni dalla costruzione del Teatro D’Annunzio e del Teatro Flaiano i 2 milioni e mezzo di euro di spesa previsti per l’adeguamento sismico e l’agibilità portino una volta per tutte all’eliminazione delle barriere architettoniche presenti, restituendo dignità alle persone con disabilità con un adeguato numero di posti a loro riservati all’interno dei teatri». (S.B.)
Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: carrozzinedeterminate@hotmail.it.