La rete dei CAAD (Centri Provinciali per l’Adattamento dell’Ambiente Domestico) è stata promossa dalla Regione Emilia Romagna nel 2004 e ha concretamente iniziato ad operare, dopo un lungo corso di formazione delle dieci équipe multidisciplinari, nell’inverno del 2005.
I Centri offrono consulenze gratuite su tutti gli aspetti che impattano sulle esigenze di modificare la propria casa per sopravvenute situazioni di non autosufficienza: aspetti sanitari, aspetti tecnici edilizi/tecnologici/di impiantistica, possibili contributi pubblici, agevolazioni fiscali, problemi di relazione con l’eventuale condominio per interventi nelle parti comuni. Le consulenze possono prevedere anche sopralluoghi presso le abitazioni e gli interventi sono tesi a favorire l’autonomia delle persone non autosufficienti, a supportare il lavoro di cura di familiari e operatori, ad evitare o procrastinare inserimenti delle persone in strutture residenziali, causa situazioni non più gestibili a domicilio.
I dieci Centri emiliani hanno, in quasi vent’anni di operatività, effettuato oltre 100.000 interventi di vario tipo, anche eventualmente più volte sullo stesso caso, di cui 13.500 sopralluoghi e fornito consulenza a circa 71.000 persone (41.000 tra persone con disabilità e anziani e 30.000 tra familiari, operatori sociali e sanitari, operatori del settore “abitare” – amministratori di condominio, uffici casa dei comuni, uffici ambito ERP -, professionisti dell’area architettura e ingegneria, tecnici installatori).
I tanti confini del lavoro dei CAAD
La multidisciplinarità delle équipe di lavoro (operatori sociali, fisioterapisti, tecnici dell’area edilizia/tecnologica) e la multifattorialità che sta alle spalle delle condizioni di non autosufficienza (cause sanitarie, economiche, ambientali, di struttura familiare e rete amicale, di tipologie edilizie territoriali), hanno fatto sì che la rete dei CAAD potesse e dovesse interloquire con una molteplicità di mondi molto complessa e con sistemi di servizi dalle diverse organizzazioni (servizi per anziani, servizi per persone disabili minori/giovani/adulte).
Molto importante, accanto a quella formativa, concretatasi in decine di corsi e interventi a convegni, si è rivelata l’attività di informazione e comunicazione, per raccordarsi con tutti questi diversi mondi, tipologie di professionisti e rimanere in contatto con le persone e famiglie utenti del servizio.
La gamma di interventi in questo àmbito è stata vasta: collaborazioni con la rete degli sportelli sociali, collaborazione con siti, newsletter e riviste specializzate dell’area disabili/anziani, creazione di un sito ad hoc della rete e, da subito, l’attivazione di un servizio di newsletter che potesse informare sulle attività della rete, sull’evolversi delle politiche sociali e della casa, sul tema dell’abitare delle persone fragili, sullo strutturarsi nel tempo di interventi di supporto economico, i cosiddetti “bonus” che via via, tra alterne fortune, si sono affiancati ai tradizionali “contributi nazionali” della Legge 13/89 sulle barriere architettoniche e ai “contributi regionali” per l’acquisto di tecnologie, arredi, attrezzature utili alla autonomia in casa (Legge Regionale dell’Emilia Romagna 29/97).
La newsletter della rete CAAD
La newsletter della rete dei CAAD ha prodotto fino ad ora 141 numeri e fatte circolare complessivamente 1.600 notizie alle circa 1.200 persone iscritte e a quante l’hanno consultata nel sito (circa 140.000 accessi in totale alla sezione Archivio Newsletter). Viene prodotta esaminando regolarmente oltre un centinaio di altre newsletter, riviste, bollettini informativi prodotti da organizzazioni operanti nelle aree sopracitate e con quanto viene trasmesso dai singoli CAAD Provinciali, dalla Regione Emilia Romagna e dagli Enti Territoriali, Comuni e ASL, che gestiscono tali servizi.
I temi trattati sono molteplici e la loro quantità e qualità è variata nel tempo al variare del dibattito sulla disabilità in Italia e nella Regione Emilia Romagna, all’affermarsi sulla scena sociale e/o mediatica di nuove tematiche, alla disponibilità di nuove fonti informative a loro volta specializzate sui temi che costituiscono gli sfondi su cui si muove l’adattamento domestico, all’evolversi delle attenzioni verso i due target di utenza classici dei servizi CAAD, ovvero le persone con disabilità, giovani o adulte che siano, e le persone anziane.
Se nei primi anni della newsletter tendeva a prevalere l’area della disabilità, sia perché è qui che è nata l’attenzione alle tematiche che adesso definiremmo dell’accessibilità e perché i gruppi locali promotori/gestori dei CAAD provenivano, sia per l’Ente Locale che per le Associazioni coinvolte, da quel settore, nel tempo poi c’è stato un ribaltamento a favore del settore anziani, con l’emergere a livello nazionale del tema della non autosufficienza (si pensi tra tutti all’affermarsi del tema delle cosiddette “badanti”) e, successivamente, con quello dell’abitare sociale/solidale/condiviso e del dibattito, tra luci ed ombre, sulla cosiddetta silver economy.
Più recentemente c’è stata una ripesa di interesse sull’area disabilità, legata allo sviluppo, dentro ad una visione che è andata affermandosi in quella stessa di tipo culturale e politico (a discapito di quella sanitaria e assistenziale), che ha messo sotto i riflettori temi come l’autonomia, la vita indipendente, il progetto di vita, l’accessibilità come fattore di esclusione, favoriti in questo anche dall’impressionante sviluppo delle tecnologie, e nello specifico di quelle assistive.
La newsletter CAAD tra primi piani e panorami
Nel concreto alcune tematiche nella newsletter occupano da sempre un posto centrale: barriere architettoniche, ausili di tipo classico o tecnologici, contributi nazionali o locali per interventi di adattamento, agevolazioni fiscali e bonus, politiche sociali o sanitarie per la non autosufficienza, politiche per la casa, il tema del Design for All [progettazione per tutti, N.d.R.] e ovviamente le attività dei CAAD, dai semplici orari estivi e natalizi, alle attività di formazione, ai protocolli di collaborazione con gli Enti Locali e gli Ordini Professionali, mentre si è rivelato sempre abbastanza complicato dare conto del lavoro tecnico svolto dai Centri in tema di soluzioni proposte, limite questo di non poco conto.
Nel tempo sempre più si è consolidata poi un’integrazione tra aspetti edilizi e tecnologici negli interventi di adattamento domestico: si è incominciato con la domotica (integrazione dei sistemi della casa…elettrico, riscaldamento, automazione infissi…) per arrivare alla telefonia, l’audio-video, l’informatica, il controllo a distanza, la sicurezza, la telemedicina.
In sintesi, non solo più la barriera che non permette di muoversi o di aiutare agevolmente la persona (si pensi al classico “trasformare la vasca in doccia”), ma la facilitazione di tutto quanto avviene dentro l’ambiente domestico in termini non solo di funzioni primarie (dormire, igiene personale, alimentazione…), ma anche di attività lavorative, interessi culturali, relazioni, svago. Evoluzione recepita anche – almeno formalmente, visti i vergognosi ritardi applicativi -, dal nuovo Nomenclatore degli Ausili e delle Protesi che permette alle persone riconosciute invalide di avere gratuitamente dalle ASL una gamma sempre più vasta di ausili e dispositivi per facilitare le attività quotidiane, di qualsiasi natura siano. Detta diversamente, un cambio di paradigma culturale per favorire non più solo un “paziente” o un “utente”, ma soprattutto una persona, per soddisfare non solo bisogni ma anche desideri.
Ancora più recentemente sono aumentate le notizie su altri network che a livello nazionale od europeo si muovono nel segno della accessibilità e soprattutto sulle nuove forme dell’abitare, con una prevalenza di dibattito sull’area anziani, dove il tema è pienamente dentro le politiche abitative… Anche qui valga per tutti il dibattito su cohousing, condomini solidali e… dintorni.
La newsletter della rete CAAD cerca di dare conto di questo dibattito, delle luci e delle ombre di esso, della sua complessità, della necessità di integrazione delle organizzazioni, delle professioni, delle linee di finanziamento. Cerca, potremmo dire usando un’immagine… fotografica, di alternare primi piano a panorami, per evitare visioni miopi, da una parte, o ideologiche, dall’altra. Le notizie quindi utili per quello che di concreto raccontano (un libro, un convegno, una legge, una invenzione, un bonus…) e per il panorama complessivo che contribuiscono a costruire.
Newsletter CAAD, dalla teoria alla pratica…
Più che in maniera puramente “pubblicitaria” abbiamo preferito raccontare così la newsletter della rete CAAD e il senso che ha selezionare e/o confezionare ogni mese 10/12 notizie da recapitare ai vari indirizzi mail. Quindi ci si può iscrivere andando sull’apposito form (a questo link), oppure si può scorrere l’archivio per avere ulteriori informazioni e suggestioni su cosa arriva da leggere agli iscritti.
E ci piace concludere con alcuni ulteriori suggerimenti per rimanere informati ed entrare in contatto con altre reti e network che operano sui temi dell’accessibilità. Per cui consigliamo di ritagliarsi un po’ di tempo anche per seguire alcune di quelle che per noi sono alcune delle fronti più preziose:
* Newsletter CERPA (Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell’Accessibilità)
* Rassegna Stampa GLIC
* Newsletter e Rivista dell’Associazione Abitare e Anziani
* Agenzia di Informazione dell’Auser Nazionale (richiederla a ufficiostampa@auser.it)
* Newsletter di «Superando.it»
* Newsletter di HandLex.org
* Newsletter del sito PMI.it (su tutti i temi dei bonus e dintorni, Decreti Attuativi delle Leggi ecc.)
* Newsletter di Fisco Oggi dell’Agenzia delle Entrate
* Visite periodiche alle Sezioni Ausili e Barriere di «Disabili.com» e di «SuperAbile.it».