«La proposta di consentire agli insegnanti di sostegno di rimanere sulla stessa cattedra per almeno tre anni, su richiesta della famiglia dello studente con disabilità, rappresenta un passo significativo verso l’implementazione del principio dell’“accomodamento ragionevole”, come introdotto dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Questa iniziativa mira a garantire una continuità di insegnamento che risponda alle esigenze specifiche degli studenti con disabilità, permettendo loro di beneficiare di un ambiente educativo stabile e favorevole alla loro crescita»: lo si legge in una nota diffusa dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), a commento di quanto contenuto nell’articolo 16 del cosiddetto “Decreto Semplificazioni”, approvato dal Consiglio dei Ministri, in àmbito di inclusione scolastica, ciò di cui avevamo già riferito sulle nostre pagine.
«La nostra Federazione e l’intero movimento associativo che ad essa fa riferimento – dichiara Vincenzo Falabella, presidente della FISH – accoglie con favore questa modifica normativa, che può finalmente porre un argine alla discontinuità didattica e riflette in parte le istanze presentate nella nostra Proposta di Legge sulla scuola. Si proceda ora speditamente alla presentazione e alla calendarizzazione di quella stessa nostra Proposta di Legge, che prevede la continuità didattica anche per i docenti a tempo indeterminato oltre che l’istituzione di classi di concorso dedicate al sostegno, ciò che garantirebbe una formazione specializzata e una scelta professionale consapevole. Attualmente, infatti, la mancanza di una cattedra di ruolo specifica per il sostegno e le limitazioni nella normativa vigente riguardanti la permanenza dei docenti a tempo indeterminato sui posti di sostegno, hanno creato difficoltà nella realizzazione di un ambiente educativo stabile per gli studenti con disabilità». (S.B.)
Per ulteriori informazioni: ufficiostampa@fishonlus.it.
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