«Accogliamo con favore la notizia di quel pronunciamento, ma siamo stupefatti che ancora possano avvenire episodi del genere. È inaccettabile, infatti, che una minore con sindrome di Down sia esclusa dal divertimento e dall’inclusione sociale»: lo dichiara Gianfranco Salbini, presidente nazionale dell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), commentando l’Ordinanza del Tribunale Civile di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno (disponibile a questo link), di cui avevamo dato notizia nei giorni scorsi, con la quale è stata condannata per discriminazione una ludoteca che aveva vietato l’ingresso ad una bimba con sindrome di Down, perché la ludoteca stessa non disponeva di un’apposita persona per evitare che la bimba si facesse male, mentre aveva fatto entrare il fratellino senza disabilità.
«Questa Ordinanza – aggiunge Salbini – ribadisce l’importanza di garantire pari opportunità e diritti fondamentali a tutte le persone con disabilità, in linea con la Convenzione ONU e la giurisprudenza nazionale. La condanna della ludoteca sottolinea la gravità delle discriminazioni e la necessità di promuovere una cultura dell’inclusione e del rispetto per la diversità. Non vorremmo più sentire storie come questa: ci sembrano appartenere a un passato che dovremmo esserci lasciati alle spalle. Oggi sappiamo quanto sia non solo giusto, ma anche opportuno e arricchente, il gioco condiviso, in un clima di piena inclusione delle diversità». (S.B.)
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