Come già ampiamente segnalato nei giorni scorsi, la LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e la FAND Lombardia hanno indetto per il 16 aprile prossimo a Milano una manifestazione, che potrà contare anche sul pieno appoggio e sostegno della FISH Nazionale, volta ad affermare e difendere i diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Per l’occasione è stata anche presentata dalle due Federazioni, insieme ad altre 19 Associazioni, una piattaforma con una serie di richieste alla Regione Lombardia e al Governo.
Tra gli aderenti vi è anche l’ANFFAS Lombardia (Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo) del cui presidente Emilio Rota ospitiamo oggi il seguente messaggio, apparso già nel sito della stessa LEDHA.
Il 16 aprile si sta avvicinando e noi tutti siamo impegnati a garantire la massima partecipazione possibile. L’adesione dell’ANFFAS Lombardia e delle sue 48 realtà (29 Associazioni e 19 Enti a Marchio ANFFAS), distribuite su tutto il territorio regionale, assume un significato particolare se crediamo che la tutela dei diritti fondamentali delle persone con disabilità e delle loro famiglie abbia un reale significato e impegno.
A nostro giudizio, la rimodulazione delle risorse deliberata dalla Regione Lombardia pone alcune domande fondamentali alle quali è doveroso rispondere con la dovuta attenzione e la giusta preparazione. Siamo tutti consapevoli che i bisogni e i desideri delle persone con disabilità cambiano nel tempo. Allora viene spontaneo chiedersi: come è possibile parlare di rimodulazione delle risorse se manca una mappatura aggiornata dei bisogni?
ANFFAS Lombardia crede che, alla base di qualsiasi piano di rimodulazione delle risorse, debba esserci un’attenta analisi di quelli che oggi sono, e presumibilmente domani saranno, le reali esigenze e i concreti bisogni delle persone con disabilità e delle loro famiglie.
Affermiamo questo principio considerando tutte le categorie di disabilità coinvolte, ben consapevoli che le diverse tipologie di sostegno hanno come obiettivo quello di rispondere al meglio alle diverse e peculiari esigenze.
Innovare i servizi diurni e residenziali, sostenere indirettamente i sostegni alle famiglie, evitare che si generino forme di discriminazione generando liste di attesa che impediscono l’esigibilità del diritto ad una Qualità di Vita rispettosa della persona, sono le pietre fondamentali della nostra missione associativa.
Allora la nostra partecipazione alla manifestazione del 16 aprile vuole significare tutto ciò: più risorse per poter garantire una reale libertà di scelta tra le diverse opportunità e offerte di sostegno, ma anche più programmazione e dialogo tra mondi associativi, enti gestori dei servizi ed Istituzioni, così da poter concorrere alla costruzione di politiche adeguate per il sostegno di tutte le persone con disabilità e delle loro famiglie.