Il progetto Amélie Eye Tracking Suite, sviluppato dal Centro AIRETT Ricerca e Innovazione dell’Associazione Italiana Sindrome di Rett, è risultato vincitore del Premio Inclusione 3.0, iniziativa giunta alla settima edizione, istituita dalla Cattedra di Pedagogia e Didattica Speciale dell’Università di Macerata, per valorizzare realtà del territorio nazionale e internazionale considerate tra le più rappresentative a carattere inclusivo.
La sindrome di Rett, lo ricordiamo, è una patologia progressiva dello sviluppo neurologico che colpisce quasi esclusivamente le bimbe durante i primi anni di vita, privandole poco a poco anche delle abilità già acquisite, come la parola, l’uso delle mani e delle gambe e il controllo dei movimenti. Si tratta di una delle principali cause di ritardo mentale nelle bambine, che vengono chiamate anche “bimbe dagli occhi belli”, perché riescono appunto a comunicare solo con lo sguardo.
«Amélie Eye Tracking Suite – spiegano dall’AIRETT – rappresenta un innovativo sistema di potenziamento comunicativo e cognitivo, ideato principalmente per bambine e ragazze affette dalla sindrome di Rett, ma la sua efficacia si estende a tutti i bambini e ragazzi che presentano disabilità complesse. Si tratta, in sostanza, di uno strumento innovativo progettato per incrementare in modo significativo le possibilità e le abilità legate all’interazione, al gioco e all’apprendimento. Attualmente siamo arrivati a definire l’utilizzabilità di questo software, ma non è ancora il punto di arrivo, perché quando si fa ricerca, non si smette di lavorare per migliorare e integrare quanto sviluppato con grande determinazione».
«In ogni caso – concludono dall’Associazione – Amélie si propone di essere un’alleata per le bambine, dando voce ai loro pensieri e consentendo loro di comunicare, apprendere e giocare nel modo più adatto alle loro esigenze». (S.B.)
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