Quando l’inclusione si fa arte

«Solo facendo scoprire alla cittadinanza che le persone con disabilità, una volta poste in condizioni di pari opportunità, possono e devono essere effettivamente incluse, anche attraverso la lingua universale dell’arte e della cultura, potremo gettare le basi per una società veramente “per tutti” e per una nuova cultura della disabilità»: così Gianluca Rapisarda, dirigente scolastico del Convitto Nazionale G. Piazzi di Sondrio e scuole annesse, parla della mostra “L’inclusione si fa arte”, promossa da tale struttura scolastica e dal Comune di Sondrio, che la ospiterà fino al 19 maggio
Domenico Maria Ricciardi, Sondrio, "L'inclusione si fa arte"
Il pittore con disabilità Domenico Maria Ricciardi, collaboratore scolastico dell’ITAS (Istituto Tecnico Agrario di Sondrio), davanti ad alcune delle opere della mostra “L’inclusione si fa arte”

«L’idea di fondo che ha ispirato la nostra manifestazione, che auspichiamo possa essere molto partecipata, è che risulta strategico e fondamentale far conoscere a tutti i diritti, i talenti e le potenzialità delle persone con disabilità. Infatti, solo facendo scoprire alla cittadinanza che esse, una volta poste in condizioni di pari opportunità, possono e devono essere effettivamente incluse, anche attraverso la lingua universale dell’arte e della cultura, saremo in grado di gettare le basi per una società veramente “per tutti” e per una nuova cultura della disabilità e della diversità finalmente inclusiva e positiva, perché vista non più come un rischio o un pericolo, ma come un’occasione imperdibile di ricchezza, scambio e crescita umana e sociale»: così Gianluca Rapisarda, dirigente scolastico del Convitto Nazionale G. Piazzi di Sondrio e scuole annesse e “firma” assidua anche sulle nostre pagine, parla della mostra L’inclusione si fa arte, promossa da tale struttura e dal Comune di Sondrio, che la ospiterà fino al 19 maggio presso la sala espositiva di Palazzo Pretorio (Piazza Campello).
In esposizione vi sono opere del pittore con disabilità Domenico Maria Ricciardi, collaboratore scolastico dell’ITAS (Istituto Tecnico Agrario di Sondrio), dell’alunno Pietro Monaco e di altri studenti con disabilità del medesimo Istituto, realizzate su supporti diversi, utilizzando collage, colori acrilici e pastelli, con il coordinamento dei docenti Gianfrancesco Luongo, Maria Rosaria Luongo e Daniela Fascendini.

«Il Convitto Piazzi di Sondrio, con le due scuole annesse Istituto Tecnico Agrario e Istituto Professionale Besta-Fossati – sottolinea Oriana Zubiani, che in tale struttura coordina il Dipartimento del Sostegno – è impegnato ormai da tempo nell’accoglienza e nell’inclusione di studenti con disabilità, DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) e con BES (Bisogni Educativi Speciali. Ciò viene confermato dagli attuali nostri “grandi numeri”: 22 docenti per il sostegno, 24 educatori, 40 alunni con disabilità, 121 con DSA e 20 con BES».

«Nel corso degli anni – aggiunge la docente per il sostegno Venera Samuele – e anche per il corrente anno scolastico, all’ITAS stiamo realizzando progetti ad hoc per i nostri studenti con disabilità, quali miniserre da interno ed orto inclusivo in collaborazione con l’ANFFAS (Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo); il progetto Lasciamo un segno… del professore Giuseppe Consoli; il laboratorio teatrale Diversamente uguali, diretto dalla professoressa Loredana Piacentino; Alla scoperta del cavallo, in collaborazione con l’azienda agricola di Rumo Stefano a Villa di Tirano».

«Questo “speciale” evento – dichiara dal canto suo Marcella Fratta, assessora alla Cultura, all’Educazione e all’Istruzione del Comune di Sondrio -, che l’Assessorato all’Educazione, all’Istruzione e alla Cultura e il sindaco Marco Scaramellini hanno “sposato” subito con convinzione ed entusiasmo, costituisce una di quelle buone pratiche culturali che dimostra come per il nostro Comune la cura e l’attenzione nei confronti delle persone con disabilità non vadano limitate solo alla giornata loro “dedicata”. Deve essere invece un impegno e un dovere morale di tutta la società garantire i loro diritti di persone umane tra persone umane per tutto l’anno e, soprattutto, con fatti concreti e anche con manifestazioni artistiche come queste, capaci di abbattere stereotipi e barriere». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: dirigente.gpiazzi@cnpiazzisondrio.edu.it.

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