«Fornire indicazioni uniformi a tutte le istituzioni scolastiche statali e paritarie del territorio nazionale che, nelle prossime settimane, saranno coinvolte nella compilazione dei modelli nazionali di PEI (Piano Educativo Individualizzato)»: è quanto ha chiesto l’ANFFAS (Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo), al Ministero dell’Istruzione e del Merito, al Ministero della Salute e all’INPS attraverso una nota (disponibile integralmente a questo link) inviata per conoscenza anche al Ministro per le Disabilità, chiedendo appunto che venga prodotta un’urgente Nota Ministeriale, ricordando che «entro il 30 giugno prossimo i GLO (Gruppi di Lavoro Operativi per l’Inclusione) dovranno compilare le sezioni conclusive del PEI per gli alunni/alunne già in possesso di certificazione e i PEI provvisori per coloro che abbiano ottenuto la certificazione per la prima volta, provvedendo, alternativamente, anche alla compilazione delle Sezioni 11 o 12».
È proprio relativamente a tali procedure, e sulla base delle numerose segnalazioni pervenute da istituzioni scolastiche e famiglie, che nella propria nota l’ANFFAS – organizzazione che attraverso il presidente nazionale Roberto Speziale è componente dell’Osservatorio Permanente per l’Inclusione Scolastica – indica «forti difficoltà applicative che persistono rispetto all’individuazione della proposta delle ore di sostegno didattico e di assistenza specialistica per l’anno scolastico 2024/2025».
«Si tratta di criticità – proseguono dall’ANFFAS – derivanti dal fatto che, allo stato, non sono compilabili le Tabelle C e C1 per l’assegnazione delle risorse di sostegno, perché esse presuppongono la preventiva stesura del Profilo di Funzionamento ai sensi dell’articolo 18 del Decreto Interministeriale 182/20 non ancora operativo. Tabelle che per altro la nostra Associazione, unitamente alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), aveva a suo tempo richiesto di eliminare, poiché oltre ad essere inapplicabili per le carenze sopra indicate, appaiono del tutto contraddittorie e controproducenti, svilendo il ruolo stesso del GLO. Inoltre, il citato Decreto 182/20 è stato corretto con il successivo Decreto Ministeriale 153/23, chiedendo di fare riferimento anche al verbale di accertamento della condizione di disabilità in età evolutiva ai fini scolastici, anch’esso mai reso operativo, con l’assurda conseguenza che oggi si richiede alle istituzioni scolastiche di compilare dei campi del nuovo PEI, senza avere approntato, predisposto e resi operativi tutti gli strumenti previsti dalla vigente normativa e propedeutici ed essenziali a tal fine».
Nello specifico, quindi, l’ANFFAS ha chiesto di «emanare un apposito atto volto a derogare per l’anno scolastico 2024/2025 dall’utilizzo delle Tabelle C e C1 per la compilazione delle Sezioni 11 e 12 del PEI; rendere disponibile e operativa l’intera procedura volta al riconoscimento della condizione di disabilità in età evolutiva ai fini dell’inclusione scolastica; convocare con urgenza il Gruppo di Lavoro per il monitoraggio applicativo delle indicazioni contenute nelle Linee Guida per la redazione della certificazione di disabilità in età evolutiva e profilo di funzionamento affinché in tale sede si affrontino e risolvano le questioni di competenza; convocare l’Osservatorio Permanente per l’Inclusione Scolastica e/o il Comitato Tecnico Scientifico di esso, per affrontare in tale sede le numerose criticità che ancora affliggono gli alunni e le alunne con disabilità e che in parte dipendono dalla mancata emanazione degli atti e dei provvedimenti previsti dal Decreto Legislativo 66/17, come recentemente rilevato anche dalla FISH».
«Da tempo – commenta Roberto Speziale – facciamo presente che questa criticità crea consistenti contenziosi posti in essere dalle famiglie interessate, con pesanti disagi per le stesse e con conseguente lesione del pieno diritto all’inclusione scolastica dei propri familiari con disabilità. Inoltre, la situazione attuale è dannosa per il nostro sistema scolastico che, come purtroppo abbiamo potuto vedere recentemente, viene poi messo in discussione, ponendo a rischio il modello inclusivo per cui tanto ci si è battuti, contrastando le discriminazioni subite dagli alunni e dalle alunne con disabilità». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comunicazione@anffas.net.