«Questa misura costituisce un passaggio importante per la vita delle persone con disabilità, che vedono riconosciuti più diritti, ma soprattutto il cuore di questa riforma semplifica il sistema di accertamento dell’invalidità civile, eliminando le visite di rivedibilità e introduce il Progetto di Vita come strumento di accompagnamento nella vita delle persone»: lo aveva dichiarato su queste pagine Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e consigliere del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro), nel quale presiede l’Osservatorio per la Disabilità, dopo l’annuncio dato nell’aprile scorso dalla ministra per le Disabilità Locatelli dell’approvazione definitiva dell’ultimo Decreto Attuativo della Legge Delega 227/21 in materia di disabilità, recante Definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base e accomodamento ragionevole e della valutazione multidimensionale per l’elaborazione e l’attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato. Lo ribadisce ora Falabella, dopo che quella norma è diventata il Decreto Legislativo 62/24, pubblicato ieri, 14 maggio, in Gazzetta Ufficiale e che sarà vigente dal 30 giugno prossimo.
«Siamo di fronte ad una straordinaria opportunità per le persone con disabilità e per le loro famiglie – afferma infatti in una nota il Presidente della FISH -, per passare dall’assistenzialismo alla valorizzazione della persona nella sua interezza. Si interviene nel semplificare l’attuale sistema di accertamento e si introduce il Progetto di Vita per dare risposte ai bisogni dei nostri cittadini e cittadine con disabilità. E ancora, si sburocratizzano i procedimenti, mettendo finalmente al centro la persona con i propri desideri e aspettative, proprio come previsto dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, per costruire concretamente un percorso di vita dignitoso per ogni persona».
«La sfida è appena iniziata – conclude Falabella -, ora invitiamo il Governo ad investire maggiori risorse affinché la norma possa essere realmente applicata. Noi non ci fermiamo, siamo determinati a sfidare il Governo e il Parlamento affinché la norma stessa non rimanga solo scritta in Gazzetta Ufficiale». (S.B.)
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