Nuove frontiere lavorative per le persone con disabilità visive

Finanziato dalla Fondazione CRT, un progetto promosso dall’UICI Piemonte, in collaborazione con Abile Job, AccessiWay e l’Associazione Scuole Tecniche San Carlo, avvalendosi inoltre del partenariato dell’IRIFOR Piemonte e della FEDMAN, ha permesso di organizzare un corso per aiutante sviluppo software dedicato a otto giovani con disabilità visive che a poche settimane dalla fine del percorso si stanno quasi tutti inserendo con successo nel mondo del lavoro

Persona con disabilità visiva al lavoro al computer

Una persona con disabilità visiva al computer

Inserito nel bando Lavorare per crescere, finanziato dalla Fondazione CRT, un progetto promosso dall’UICI Piemonte (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), in collaborazione con Abile Job, AccessiWay e l’Associazione Scuole Tecniche San Carlo, avvalendosi inoltre del partenariato dell’IRIFOR Piemonte (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione dell’UICI) e della FEDMAN (Federazione Disability Management), ha permesso di organizzare un corso per aiutante sviluppo software dedicato a otto giovani con disabilità visive che a poche settimane dalla fine del percorso si stanno quasi tutti inserendo con successo nel mondo del lavoro.

«Il mercato cambia in fretta – spiegano dall’UICI Piemonte – e per tenere il passo bisogna aprire strade nuove, con creatività e coraggio. Alcune professioni, come quella del centralinista telefonico, che per decenni hanno dato lavoro alle persone cieche, ormai appartengono al passato. Che fare, dunque? Abbiamo immaginato, per le persone con disabilità visiva, un percorso fortemente innovativo, reso possibile grazie alle tecnologie che oggi consentono a chi non vede di usare in totale autonomia computer e smartphone».
Il corso di formazione recentemente conclusosi ha previsto 150 ore di teoria in aula su diverse materie (informatica, elementi base di programmazione, utilizzo delle tecnologie assistive, elementi di lingua inglese, comunicazione e relazione). Sono seguite 150 ore di esperienza pratica di stage presso aziende ospitanti del territorio. In molti casi, grazie al coinvolgimento di alcuni disability manager, sono state studiate soluzioni di orientamento individualizzato. Si sono rivelati utili anche i percorsi di potenziamento della mobilità, legati all’uso consapevole del bastone bianco e di altri strumenti specifici, che hanno consentito ai partecipanti di acquisire autonomia e sicurezza negli spostamenti casa-lavoro.
Al termine dell’esperienza di formazione e di stage, come detto, quasi tutti i partecipanti sono stati inseriti nel mondo del lavoro attraverso tirocini extracurriculari o contratti a tempo determinato.

«Si tratta di un risultato ragguardevole – commentano dall’UICI Piemonte -, che ci spinge a proseguire sulla strada fin qui tracciata, ricordando poi che il progetto ha avuto anche importanti risvolti sul piano comunicativo: infatti, con cinque filmati (che saranno diffusi tramite i nostri canali social), abbiamo illustrato le principali tecnologie per l’inclusione che una persona con disabilità visiva può usare sul posto di lavoro. Questi contributi, che si rivolgono a tutte le aziende (e non solo a quelle coinvolte dal progetto), possono avere un ruolo prezioso di informazione e sensibilizzazione».

«I ciechi e gli ipovedenti – afferma Franco Lepore, presidente dell’UICI Piemonte – possiedono grandi potenzialità e capacità residue che possono mettere a disposizione delle aziende. Grazie infatti a particolari tecnologie assistive (hardware e software), i lavoratori con difficoltà visive possono svolgere autonomamente una serie di mansioni in ambito di sviluppo software e consulenza informatica. Ci fa particolarmente piacere sottolineare che il percorso formativo si è concretizzato in una forma di assunzione per quasi tutti i ragazzi». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comunicazione@uicpiemonte.it (Lorenzo Montanaro).

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