Abbiamo già avuto recentemente occasione di occuparci del Teatro di Camelot, compagnia teatrale emiliana integrata nata nel 2000, in cui lavorano e collaborano attori professionisti con e senza disabilità, sperimentando diverse forme di linguaggio. Proprio Teatro di Camelot, infatti, è strato il protagonista di Quello che c’è, settimo docufilm prodotto nell’àmbito della quarta stagione di AD MAIORA – Storie di Resilienza, progetto di cui abbiamo avuto il piacere di essere media partner, opera di cinematografia sociale e digital serie diretta da Stefano Foglia, con la sceneggiatura di Federico Feliziani.
In quella stessa occasione abbiamo anche anticipato l’imminente riallestimento dello spettacolo dedicato alla Costituzione italiana, intitolato Siamo uomini o caporali? Raccontiamo la Costituzione italiana a teatro, che Teatro di Camelot porterà in scena nella serata del 22 maggio al Teatro Comunale di Sasso Marconi (Bologna).
A firmare la regia del nuovo spettacolo è Alberto Canepa, fondatore della compagnia, che ne ha condiviso la scrittura con Elisa Caldironi, attrice e co-fondatrice di Teatro di Camelot insieme all’attore Federico Feliziani. Le musiche dal vivo sono curate da Mattia Elmi (in arte “Musiak”).
«Si tratta – come spiegano dalla compagnia emiliana – di un racconto dei primi articoli della Costituzione italiana secondo una prospettiva diversa: quella del cittadino che riflette sui princìpi sanciti nella Carta fondamentale del nostro Paese, un racconto ironico e divertente, dei primi articoli che tratteggiano i princìpi fondamentali su cui è fondata la Repubblica italiana, a partire dal lavoro. L’obiettivo dello spettacolo è duplice: far divertire il pubblico e al contempo offrire momenti di riflessione sulla vita collettiva, con quel pizzico di sarcasmo che nella narrazione non guasta».
«Ad essere protagonista è la persona – sottolinea Elisa Caldironi -, con le sue caratteristiche, le sue imperfezioni e i suoi linguaggi che, uniti a quelli di altri, costruiscono la narrazione con cui affrontare tematiche civili e sociali o racconti per tutti».
Da ricordare in conclusione che lo spettacolo – i cui incassi serviranno a sostenere i prossimi progetti di Teatro di Camelot – nasce grazie ad una rete di collaborazioni tra cui quelle con il Comune di Sasso Marconi, che ha concesso il proprio patrocinio, con la libreria Il Giardino Segreto e con il co-housing Il Giardino dei Folli nel Comune di Bologna, che ha ospitato alcune sessioni di prove dello spettacolo, oltreché con l’Associazione Le Nuvole. (S.B.)
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