«Ancor prima di leggere il testo per una valutazione di merito dei suoi contenuti, ci chiediamo perché non si ritenga funzionale concentrare le risorse economiche pubbliche per sostenere il Servizio Civile che da oltre cinquant’anni è una forma di difesa civile non armata e nonviolenta della Patria e di educazione civica al servizio della comunità, di attenzione al prossimo e di rispetto per se stessi e per gli altri. Ci sembra una soluzione organizzativamente ed economicamente più sostenibile rispetto al ritorno della leva – a vent’anni dalla sua sospensione- oltre che più aderente ai tempi ed ai percorsi giovanili»: lo dicono dalla CNESC – la Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile che dal 1988 ha accolto dapprima i maggiori Enti accreditati per l’impiego di obiettori di coscienza in Servizio Civile e che oggi promuovono il Servizio Civile Universale -, a proposito del Disegno di Legge depositato alla Camera su Istituzione del servizio militare e civile universale territoriale e delega al governo per la sua disciplina.
«L’ultimo bando per il Servizio Civile Universale – sottolineano dalla CNESC – ha visto la partecipazione di oltre 120.000 giovani, ma la copertura finanziaria per il prossimo bando garantirà la partenza a soli 20.000. Perché dunque non incentivare la ricerca di nuovi fondi per garantire l’esperienza a tutti i giovani che ne hanno fatto richiesta anziché creare nuovi capitoli di spesa?». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa CNESC (Paola Scarsi), paolascarsi@gmail.com.
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