«Ci sono parole di uso comune come “genitore”, “terapia”, “indipendenza”, “residenza” e persino “ragazzo” che hanno un significato preciso nel vocabolario ma che possono assumerne un altro (spesso stravolto) nel quotidiano delle persone con disabilità. Parole corrette, ma da usare con attenzione, perché possono mettere in discussione gli approcci moderni e rispettosi di cui abbiamo imparato a compiacerci. Fino a nascondere discriminazioni, quando non vere forme di segregazione. Chi lavora con le parole, dunque, dovrebbe prestarvi particolare attenzione: in particolare i giornalisti, che raccontano e contestualizzano le storie della disabilità, e gli operatori, che devono dare corpo a progetti, protocolli e consuetudini nell’infinita gamma delle relazioni di cura»: lo dicono dalla LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), a proposito dei “destinatari ideali” del seminario Il peso delle parole. Comunicare la disabilità, promosso dalla rivista «Il Segno» insieme alla LEDHA stessa, e in programma per la mattinata del 29 maggio a Milano (Istituto dei Ciechi, Via Vivaio, 7, ore 9-13).
«Lo spunto di partenza del dibattito – aggiungono dalla LEDHA – saranno le quindici parole (genitore, terapia, barriera, servizio, gradino, abilità, diritto, indipendente, ragazzo, inclusione, residenza, libertà, grave, immagine, normale) commentate sul “Segno” dal nostro direttore Giovanni Merlo e raccolte nel libro Disabilità. Il peso delle parole , pubblicato da ITL Libri, casa editrice della diocesi ambrosiana, volume è arricchito dai contributi di Matteo Schianchi, storico della disabilità e docente all’Università di Milano Bicocca, e Cecilia Marchisio, responsabile del Centro Studi per i Diritti e la Vita indipendente dell’Università di Torino, che verrà distribuito gratuitamente ai partecipanti al seminario. Obiettivo dell’incontro sarà dunque quello di trovare un terreno comune di confronto tra due professioni cruciali per affermare un approccio finalmente moderno alle disabilità. Senza dimenticare di riproporre tutti quei suggerimenti linguistici e deontologici ancora necessari per l’attività di ogni giorno». (S.B.)
A questo link è disponibile il programma completo del seminario del 29 maggio. Per ulteriori informazioni: ufficiostampa@ledha.it.
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