Disabilità neuromotorie: il supporto delle nuove tecnologie

È stata presentata a Roma l’app realizzata nell’àmbito del progetto “App-@id – Nuove tecnologie per il supporto ai pazienti per le patologie neuromotorie”, promosso dalla UILDM di Mazara del Vallo in provincia di Trapani (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare). Si tratta di un progetto pilota, rivolto a 400 utenti delle Regioni Lazio e Sicilia, 800 caregiver e operatori sanitari e ad Associazioni della rete UILDM. L’app fornirà assistenza psicologica e psichiatrica a persone con disabilità, in particolare con disabilità neuromotorie, ma anche ai caregiver e agli operatori sanitari

Progetto App-@idSi è tenuta a Roma, presso il Roma Scout Center [se ne legga l’anticipazione anche su queste pagine, N.d.R.], la presentazione della app realizzata nell’àmbito del progetto App-@id – Nuove tecnologie per il supporto ai pazienti per le patologie neuromotorie, promosso dalla UILDM di Mazara del Vallo in provincia di Trapani (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), e selezionato dal bando Call for Ideas, lanciato nei mesi scorsi dalla Fondazione TIM.
Si tratta di un progetto pilota, rivolto a 400 utenti delle Regioni Lazio e Sicilia, 800 caregiver e operatori sanitari, e ad Associazioni della rete UILDM. L’app fornirà assistenza psicologica e psichiatrica a persone con disabilità, in particolare con disabilità neuromotorie, ai caregiver e agli operatori sanitari.

Dopo i saluti di Giovanna Tramonte, presidente della UILDM di Mazara del Vallo, la stessa ha letto un messaggio inviato dalla ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, che complimentandosi per l’innovativa progettualità, ha sottolineato: «Le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale possono essere messe al servizio delle persone con disabilità e delle loro famiglie e supportare molti àmbiti della vita quotidiana. Ne parleremo anche al primo G7 – Inclusione e Disabilità che si terrà dal 14 al 16 ottobre in Umbria. Serve continuare a lavorare in questa direzione e fare rete, come avete fatto anche voi, anche per garantire il diritto di ogni persona a partecipare pienamente alla vita civile, sociale e politica delle nostre comunità, come sancito dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità».
Attraverso un messaggio video è intervenuta quindi Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, mentre Bianca Longo, responsabile per la comunicazione del progetto App-@id, ha spiegato attraverso dei video dimostrativi la nuova app sviluppata da un team di professionisti ed esperti, in co-progettazione con pazienti e loro familiari, con dei tool dedicati ai bisogni di assistenza psicologica dell’utenza, attraverso i quali si potranno contattare psicologi e psicoterapeuti, anche per le emergenze, selezionati attraverso un bando e operativi da questo inizio di giugno, che forniranno orientamento, sostegno e psicoterapia online in base ai bisogni espressi.
Dal canto suo, Michele Adamo, segretario nazionale della UILDM, ha ribadito che «questo progetto della UILDM di Mazara del Vallo è un importante esempio di come, a seguito dell’emergenza Covid-19, vi sia la necessità di applicare le nuove tecnologie per abbattere prima ancora che le barriere architettoniche quelle culturali, per migliorare la comunicazione dei soggetti con delle fragilità».
Molto interessanti anche gli interventi di Tiziana Melfi, responsabile tecnico-scientifico di App-@id e psichiatra dell’ASL Roma 5, di Adriana Pernice dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Roma e di Pietro Agrestini, medico esperto in disturbi del sonno.

L’incontro è stato concluso da Giuseppa Adamo, project manager della UILDM di Mazara del Vallo, che ha specificato come l’iniziativa nasca dall’esigenza di sostenere non solo le persone con distrofia muscolare e patologie neurodegenerative, ma anche coloro che se ne prendono cura e gli operatori che li supportano, aiutandoli a riconoscere i bisogni di cura, di assistenza e di aiuto, facilitando l’accesso ai servizi specifici. «Il progetto App-@id – ha sottolineato in tal senso – cambia il paradigma dei servizi relativi all’inclusione sociale: si passa infatti da un modello verticale di interventi ad un modello circolare, partecipativo, se vogliamo più democratico, anche grazie all’utilizzo delle tecnologie che facilitano l’accessibilità, l’autonomia e la sicurezza degli utenti». (Ciro Oliviero)

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