Come già accaduto lo scorso anno e come avevamo segnalato anche sulle nostre pagine, CTM, la Società che gestisce il servizio di trasporto pubblico locale nell’Area Vasta Cagliaritana, ha affiancato in una campagna di consapevolezza sull’autismo l’Associazione Diversamente del capoluogo sardo, da sempre impegnata in favore delle persone con disturbi dello spettro autistico e delle loro famiglie. Si tratta di un’attività rivolta al pubblico viaggiante sui mezzi di CTM, per far trovare i “dondolini”, ossia quei cartoncini, appesi ai sostegni tubolari metallici ai quali ci si mantiene durante il viaggio, sui quali è riportata la scritta Not invisible (“Non invisibile”), insieme all’hashtag #AutismDay2024.
«Questa iniziativa – spiegano da Diversamente – ha la finalità di fare accrescere la sensibilità verso un tema ancora troppo poco noto e interiorizzato nelle persone; facendo cioè leva anche sulla curiosità e sull’accesso ormai immediato alle informazioni, si intende stimolare la ricerca e l’approfondimento sull’autismo, di come una persona con disturbi dello spettro autistico non debba essere invisibile, né alle Istituzioni, né al resto della Società, e di come invece debba essere inclusa nella vita sociale attraverso la presa di coscienza di tutti. Di fatto, un’attività semplice come quella di un cartoncino appeso può tradursi in un investimento con un ritorno in termini di sviluppo sociale».
«Oltre ai numerosi progetti che portiamo avanti – sottolinea Pierangelo Cappai, presidente di Diversamente – l’occasione di poter veicolare messaggi al pubblico direttamente, come ci è stato permesso da CTM, per noi è un’opportunità straordinaria. Ci consente infatti di comunicare attraverso canali atipici dal forte impatto che, oltre a promuovere la nostra campagna di sensibilizzazione, pubblicizza la nostra Associazione».
«Tra i nostri obiettivi – aggiunge – abbiamo quello di far sviluppare nell’opinione pubblica, e quindi nella società tutta, la necessità di far evolvere il sistema in qualcosa che includa le persone che vivono in una situazione di svantaggio, per una disabilità propria o per quella di un familiare, in tutti gli aspetti della vita comune, come l’accesso ad un posto di lavoro, pietra miliare per condurre una vita indipendente, o qualunque altro aspetto che una persona vive nell’arco della propria esistenza. E se oggi, nel 2024, abbiamo fatto enormi passi avanti, l’idea data da quei vecchi modelli che puntavano all’istituzionalizzazione, purtroppo sopravvive ancora. Un’idea anacronistica che dobbiamo superare completamente, perché ignora le esigenze del singolo e la libertà di scegliere, che contrasta palesemente con i noti princìpi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità ai quali noi ci ispiriamo, che diffondiamo e difendiamo». (S.B.)
Per ulteriori informazioni: info@diversamenteonlus.org.
Articoli Correlati
- Se posso imparare, posso lavorare! «Vogliamo cogliere ogni occasione utile per trasmettere il messaggio di inclusione sociale delle persone con disturbo dello spettro autistico, attraverso ogni mezzo e aiuto che ci verrà offerto»: a dirlo…
- Prima le persone e poi gli autismi «“Prima le persone e poi gli autismi”: è il nostro pensiero associativo, che pone in evidenza come gli interventi da mettere in atto non debbano mai essere standardizzati, ma sempre…
- Disabilità e genere: un approfondimento «Rendere invisibile il lavoro svolto dalle donne con disabilità - è la conclusione del presente approfondimento di Asya Bellia - è purtroppo solo la punta dell’iceberg. Il fatto che le…