Già da alcuni anni il Gruppo Rotary Durante e Dopo di Noi del Distretto Rotary 2060 (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino-Alto Adige/Südtirol) si occupa dei temi riguardanti le persone con disabilità e le loro famiglie, ad esempio in àmbito di amministrazione di sostegno, nonché appunto sul cosiddetto “Dopo di Noi”, ovvero di quando le stesse persone con disabilità non potranno più contare sull’assistenza dei familiari e sul loro profilo esistenziale di vita. È ora con il Progetto Leonardo che la medesima organizzazione intende avviare uno studio sulla sostenibilità del welfare familiare per le persone con disabilità.
L’iniziativa verrà presentata nella mattinata dell’8 giugno a Mestre (Via Piave, 202, ore 9-13), presso la sede del Distretto Rotary 2060, durante l’incontro denominato Una luce per il futuro – Progetto Leonardo, volutamente indicato come un forum, aperto cioè alle proposte e ad eventuali adesioni da parte di tutti e tutte, comprese naturalmente le Associazioni impegnate sul fronte dei diritti delle persone con disabilità.
Vi parteciperanno Maurizio Zerilli, presidente del Gruppo Rotary Durante e Dopo di Noi; Alberto Rossi, direttore dell’Unità Operativa Semplice di Diagnosi Prenatale del Presidio Ospedaliero di Conegliano (Treviso), che si soffermerà sull’ecografia fetale in 3D per genitori con disabilità visiva, tema di cui ha scritto a suo tempo anche sulle nostre pagine; Marco Meroni, che tratterà della domotica al servizio della disabilità e della fragilità.
Seguiranno gli interventi di Barbara Nardulli, avvocata dell’Associazione Diritti in Movimento e di Silvia Franzoso, magistrata della Corte di Appello di Venezia, che parleranno del Profilo Esistenziale di Vita. A chiudere i lavori del forum, cui presenzierà anche Anna Favero, governatore del Distretto Rotary 2060, sarà Roberto Urbanis, componente del Gruppo Durante e Dopo di Noi. Il tutto con la moderazione di Pietro Rosa Gastaldo.
«Lo studio che intendiamo avviare – spiega Maurizio Zerilli – riguarda una previsione dai nostri giorni al 2040, e sarà condotto seguendo alcune linee di approfondimento, vale a dire un’analisi dei sistemi di welfare già in uso in organizzazioni italiane (Fondazioni, Associazioni, Ordini Professionali, Aziende Sanitarie ed Enti Pubblici di Assistenza), favorendo la partecipazione proattiva delle famiglie nel tratteggiare alcuni modelli di welfare possibili. Lo scopo essenziale sarà quello di rappresentare le condizioni economico-sociali delle famiglie che svolgono la funzione di caregiving, facendo emergere tutte le difficoltà che esse potrebbero avere nel caso di precarietà delle condizioni di lavoro o di redditi bassi, e, soprattutto, allorquando andranno in pensione». (S.B.)
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