«La vicenda del ragazzo con autismo precipitato da un piano superiore nella sede di un Liceo è un campanello d’allarme che ripropone in modo drammatico il tema della carenza di assistenza e tutela dei ragazzi con autismo nelle scuole. L’episodio segnala ancora una volta che gli studenti con disturbi dello spettro autistico sono la parte più fragile della disabilità, quella che per le sue particolarità diverse da individuo a individuo, ha bisogno di assistenza continua e controllo che nel caso di Roma sono evidentemente mancate»: lo dichiara in una nota Giovanni Marino, presidente dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori di PerSone con Autismo), a proposito di quanto accaduto al Liceo Artistico Caravillani di Roma, dove uno studente con autismo di 17 anni, come abbiamo riferito in altra parte del giornale, è precipitato da un piano superiore dell’istituto e risulta in serio pericolo di vita, in prognosi riservata.
«Ci uniamo dunque alla richiesta già avanzata dalla Federazione FISH – aggiunge Marino – di inviare un team ispettivo del Ministero dell’Istruzione e del Merito, per capire come sia potuto accadere un evento così grave e traumatico. Le famiglie della nostra Associazione esprimono vicinanza ai genitori del ragazzo e si mettono a disposizione per qualsiasi tipo di supporto».
«Si tratta di una vicenda – conclude il Presidente dell’ANGSA – che impone una presa di coscienza da parte del ministro Valditara e delle autorità competenti a tutti i livelli, della vera e propria emergenza che si vive in tutte le scuole italiane a causa dei ritardi sul fronte delle pratiche di inclusione e assistenza alle persone con disabilità, con particolare attenzione a quelle autistiche». (S.B.)
Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa ANGSA (Luca Benigni), luca.benigni@gmail.com.
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