Diritto di voto delle persone con disabilità: ancora (molte) ombre, ma anche luci

«Si stima che circa 400.000 persone con disabilità non abbiano potuto votare»: lo dicono dal Forum Europeo sulla Disabilità, che ha dedicato un monitoraggio al diritto di voto delle persone con disabilità in occasione delle recenti elezioni europee, ricordando da una parte i Paesi che limitano o impediscono il voto alle persone sotto tutela, dall’altra la quasi totale inaccessibilità dei siti web dei partiti politici, oltre a raccogliere segnalazioni di problemi vari da parte di persone con disabilità fisica, visiva o uditiva. Fortunatamente, tuttavia, vi sono state anche testimonianze positive
Nadia, Belgio, voto alle elezioni europee 2024
Alla belga Nadia non è stata garantita la segretezza del voto, a causa dello spazio troppo ristretto

«Le recenti elezioni europee hanno visto ancora parecchi problemi riguardo al diritto di voto delle persone con disabilità. Si stima infatti che circa 400.000 persone con disabilità non abbiano potuto votare, pensando ad esempio al fatto che Bulgaria, Cipro, Estonia, Grecia, Polonia e Romania continuano a negare il diritto di voto alle persone sotto tutela. Esiste inoltre la possibilità di limitare il voto da parte di un tribunale, di una commissione medica o di un tutore legale, anche in Belgio, Repubblica Ceca, Lituania, Ungheria, Malta e Portogallo. Di contro Lussemburgo e Slovenia hanno approvato una legislazione che consente alle persone con disabilità di votare indipendentemente dalla capacità giuridica»: sono alcune delle conclusioni tratte dall’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, che ha dedicato un attento monitoraggio al diritto di voto delle persone con disabilità in occasione delle recenti elezioni europee.

Uno dei principali problemi rimasti tali anche durante queste consultazioni è stato quello già segnalato dall’EDF in un rapporto dell’aprile scorso cui avevamo dato spazio anche sulle nostre pagine, vale a dire la quasi totale inaccessibilità dei siti web dei vari partiti politici europei, con il relativo negato accesso, quindi, a ogni informazione del settore.Per il resto il Forum ha già raccolto una serie di segnalazioni da diversi Paesi, Italia compresa, riguardanti via via i problemi incontrati al seggio da persone con disabilità fisica, visiva o uditiva, a causa di barriere fisiche o senso-percettive o per l’impossibilità di votare in modo autonomo.
Fortunatamente, tuttavia, sono state raccolte anche testimonianze positive, una per tutte quella alla Finlandia di Pirkko Mahlamaki, consigliera dell’EDF, che ha potuto votare da casa, ove si sono recati tre funzionari elettorali che, quando richiesto, le hanno lasciato la necessaria privacy.
«Il nostro monitoraggio – concludono dal Forum – ha segnalato anche un aumento dell’attenzione da parte dei media internazionali sulle problematiche affrontate dagli elettori e dalle elettrici con disabilità. E questo lo riteniamo un altro elemento certamente positivo».

A questo punto, pensando a quanto sottolineato dall’EDF sui Paesi che ancora limitano o addirittura impediscono il voto alle persone con disabilità, è opportuno ricordare la prima parte dell’articolo 29 (Partecipazione alla vita politica e pubblica) della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, che recita: «Gli Stati Parti garantiscono alle persone con disabilità il godimento dei diritti politici e la possibilità di esercitarli su base di uguaglianza con gli altri, e si impegnano a: (a) garantire che le persone con disabilità possano effettivamente e pienamente partecipare alla vita politica e pubblica su base di uguaglianza con gli altri, direttamente o attraverso rappresentanti liberamente scelti, compreso il diritto e la possibilità per le persone con disabilità di votare ed essere elette, tra l’altro: (i) assicurando che le procedure, le strutture ed i materiali elettorali siano appropriati, accessibili e di facile comprensione e utilizzo; (ii) proteggendo il diritto delle persone con disabilità a votare tramite scrutinio segreto, senza intimidazioni, in elezioni ed in referendum popolari, e a candidarsi alle elezioni, ad esercitare effettivamente i mandati elettivi e svolgere tutte le funzioni pubbliche a tutti i livelli di governo, agevolando, ove appropriato, il ricorso a tecnologie nuove e di supporto; (iii) garantendo la libera espressione della volontà delle persone con disabilità come elettori e a questo scopo, ove necessario, su loro richiesta, autorizzandole a farsi assistere da una persona di loro scelta per votare».
Ebbene, tutti gli Stati sopracitati dal Forum Europeo sulla Disabilità hanno ratificato la Convenzione ONU, che quale trattato internazionale dovrebbe essere gerarchicamente prevalente rispetto alle Leggi nazionali… (S.B.)

Il testo integrale (in inglese) dedicato dall’EDF al monitoraggio sul diritto di voto è disponibile a questo link. Per ulteriori informazioni: André Felix (responsabile della Comunicazione dell’EDF), andre.felix@edf-feph.org.

Share the Post: